Sembra davvero essere un’emergenza infinita, quella legata ai vandalismi all’interno del Borgo medievale.

Dopo l’escalation di graffiti - peraltro, come vedremo, ancora in corso -, l’abbandono di bottiglie di vetro e bicchieri in plastica in ogni dove e l’uso dei vicoli retrostanti la Collegiata di San Giovanni come latrine a cielo aperto, adesso i “nuovi barbari” se la sono presa con un portone recentemente rimesso a nuovo.

Ieri mattina, infatti, in piazza Marconi, a due passi dalla Chiesa madre della città, il vetro del portone d’ingresso di una casa era in frantumi: «È stato sicuramente un vandalo - ha commentato Rodolfo, un passante che si stava dirigendo verso la Chiesa per assistere alla Santa Messa - Non possiamo più tollerare una situazione del genere nel nostro Borgo. Guardi qui - ha aggiunto - le facciate sono diventate come un quaderno di appunti. Si vedono solo scritte di ogni tipo, è inconcepibile».

In effetti, nei pressi del punto dove è stato rotto il vetro - con le telecamere che potrebbero chiarire la natura del gesto, dunque confermando l’ipotesi del vandalismo o aprire nuovi scenari - è difficile trovare una porzione di muro o di antico marmo medievale priva di scritte di ogni tipo. Dal “tag” al messaggio per qualcuno, il Borgo è da tempo uno spettacolo indecente: quello che dovrebbe essere il “gioiello” della città - lo abbiamo ripetuto quasi all’infinito - è la zona più degradata, lasciata nell’incuria più totale e alla mercé del suo destino.

Insomma, forse è il caso di pensare un po’ di più al futuro della parte più antica di Nettuno: non sarebbe male studiare una strategia d’azione, che possa valorizzare il Borgo anche al di fuori della movida e, soprattutto, possa evitare che spettacoli come quelli appena narrati si ripetano praticamente all’infinito.