Passano le notti e spariscono i pezzi. Ormai quel poco che è rimasto dello stadio “Colavolpe”, chiuso da mesi e inutilizzabile viste le sue condizioni, è in balìa di ladri e vandali. Già altre volte, in passato, l’impianto sportivo dell’area di San Martino era stato preso di mira dai malviventi e sbandati. Ma quello che si sta verificando negli ultimi tempi è l’emblema del degrado e del calvario di una struttura che pure ha vissuto anni gloriosi. Molto gloriosi. Bei tempi che furono.

Dalla struttura negli ultimi tempi sono spariti perfino tombini, un cancello, cartelloni pubblicitari. Insomma, ci si sta attaccando a quel poco che è rimasto ma che evidentemente porta guadagni. In passato erano spariti cavi elettrici, componenti di rame. Eppure non sembra che si riesca a venire a capo della situazione. La zona è buia, pressoché deserta. Lo stadio non ha controllo, è abbandonato a sé stesso, e pensare che fino a qualche tempo fa rappresentava un gioiello dell’impiantistica sportiva ed era interessato da importanti progetti di riqualificazione. Da casa dei “Tigrotti”, la squadra di calcio del Terracina, all’abbandono attuale. Il declino, inesorabile. Nel perimetro dello stadio erbacce alte più di un metro e discariche abusive fanno da contorno a una cattedrale nel deserto. 

Il pensiero va adesso a una possibile riqualificazione. Quanto bisognerà spendere nel momento in cui si deciderà di rimettere a posto lo stadio? Sicuramente l’impianto avrà bisogno di un restyling generale e di una importante quantità di fondi per poter ripartire.Â