Il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo rende noto che nei giorni scorsi la Giunta Municipale ha deliberato il mutamento di denominazione di largo Aurilio Rufo, cuore del quartiere ebraico, che sarà intitolato ad Elio Toaff, in quanto “protagonista del dialogo interreligioso”.

Nato a Livorno il 30 Aprile 1915 e deceduto a Roma il 19 Aprile 2015, Toaff fu prima Rabbino Capo di Venezia, dove divenne anche docente di Lettere ebraiche all’Università Cà Foscari, poi Rabbino Capo e Rabbino Emerito di Roma. Per cinquanta anni è stato la massima autorità religiosa degli ebrei romani, figura di primo piano dell’ebraismo italiano ma anche della vita sociale della nazione. Nell’arco di tutta la sua vita si impegnò nella promozione del dialogo interreligioso e fu uno degli artefici più importanti dell’avvicinamento tra i popoli e le religioni, in particolar modo tra il mondo ebraico e quello cristiano.

Elio Toaff frequentava la città di Fondi dal 1975, quando nel mese di Febbraio visitò una mostra sul quartiere ebraico dell’Olmo Perino allestita dall’Associazione culturale “Laboratorio di Storia, Architettura e Ambiente”. Nello stesso mese si adoperò a far pubblicare su «La Rassegna Mensile di Israel» il saggio “Alcune notizie storiche sugli ebrei di Fondi” di Gaetano Carnevale ed Enzo Rotunno.

Con la consegna delle chiavi della città ad Elio Toaff il 10 Ottobre 1983 in piazza Giacomo Matteotti si riallacciò un legame ultrasecolare con una comunità ebraica che dalla città di Fondi era scomparsa quattrocento anni prima, lasciando una traccia nel toponimo “Giudea”, e che aveva avuto una prima occasione di rinnovarsi nel mese di Maggio 1981 quando la Comunità ebraica di Roma venne a far visita al quartiere ebraico di Fondi ed ebrei e cristiani si unirono in una comune preghiera. In occasione della consegna delle chiavi della città Toaff fu accolto dalla toccante e commovente preghiera della liturgia ebraica “Shemà Israel”, cantata dalle Comunità Neocatecumenali guidate da padre Alessio Falanga e don Mario Forte.

Il rabbino emerito tornò a Fondi l’11 Novembre 1990, accompagnato dal console di Israele in Italia e da una rappresentanza di 250 ebrei della Comunità di Roma, per inaugurare un “Giardino della Pace” donato dallo Stato di Israele tramite il Keren Kayemet LeIsrael - Jewish National Fund.

Il 20 Dicembre 1992 Toaff accettò l’invito a presentare “Gli statuti medioevali della città di Fondi” curati da don Mario Forte. Fu in quella circostanza che egli descrisse la suggestione e la peculiarità urbanistica di «un quartiere ebraico che ancora oggi, malgrado non ci siano più ebrei a Fondi, viene chiamato “Giudea”, che non è mai stato un ghetto ma un quartiere della città come tutti gli altri, aperto al traffico cittadino e dove ebrei e cristiani vivevano in perfetto accordo», definendo inoltre il quartiere di Fondi «per molti aspetti più suggestivo e meglio conservato di quello di Gerusalemme».

E anche grazie al suo impegno in prima persona fu possibile attuare il progetto di recupero del quartiere ebraico, finanziato dalla Regione Lazio, iniziato nel 1997 e portato a compimento nel 2000.

Fu proprio Toaff, in una delle sue prime visite a Fondi, a riconoscere ufficialmente in quella che i fondani hanno sempre chiamato “Casa degli Spiriti” un luogo di culto, una Sinagoga; la qual cosa fu confermata da successive ricerche di altri studiosi ebrei. Lo stabile, acquisito dalla Regione Lazio nel 2000 e restaurato, è stato concesso in comodato d’uso all’Ente di gestione del Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi per ospitare il Museo dell’Ebraismo di Fondi.

La cerimonia di scopertura della targa con la nuova denominazione del largo avrà luogo proprio in occasione dell’ultimazione dei lavori e dell’inaugurazione del Museo.

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