Servono regole certe sull’arrivo di stranieri in paese. E in questo l’amministrazione comunale non dovrà più trovarsi con le mani legate, costretta a non poter fare altro che prendere atto della situazione. È il sindaco di Itri Antonio Fargiorgio che, anche alla luce di recenti incontri con cittadini e associazioni, ha deciso di scrivere al prefetto di Latina Pierluigi Faloni. Fargiorgio chiede maggiore collaborazione, controlli e perfino l’invio sul posto di unità di forze dell’ordine «in grado, con la sola presenza, di placare e sedare sul nascere ogni possibile forma di conflittualità, seppur latente».

Ma andiamo con ordine. Il primo cittadino parte dalla constatazione che a Itri, paese di poco meno di 11 mila anime, sono attivi ben tre progetti tra loro differenti ma comunque accomunati dall’obiettivo di accogliere, ospitare e integrare immigrati. Ci sono il progetto Sprar, gestito dal ministero dell’Interno; la cooperativa Arteinsieme e il Gus (Gruppo umana solidarietà). La prima, scrive Fargiorgio nella nota al prefetto, ospita 25 persone; la seconda 117 e la terza 20 per un totale complessivo di 162 presenze. Non poche, a fronte di una popolazione residente di 10.700 individui. «La cosa che ci preoccupa a livello istituzionale – insiste il sindaco - è che molti di questi progetti vengono attuati bypassando sistematicamente l’amministrazione comunale, quasi sempre all’oscuro delle dinamiche e delle scelte che caratterizzano le singole realtà». L’ente vorrebbe essere reso più partecipe, se non altro informato, per poter attuare i propri controlli anche da un punto di vista sanitario, igienico e di ordine pubblico. 

«Il livello di preoccupazione nell’opinione pubblica locale – continua la nota – è crescente. Il timore è che possano esserci gesti e situazioni che, se fraintesi, possono dare vita a forme di reazione, anche violente, sicuramente difficili da arginare prima ancora che da controllare». A questo punto il sindaco pone una serie di interrogativi: possono coesistere all’interno di uno stesso centro cittadino più progetti? È giusto che l’amministrazione comunale, su cui ricadono importanti responsabilità, debba restare fuori dalle dinamiche di questi progetti? Infine una considerazione su una recente affermazione del ministro dell’Interno Angelino Alfano secondo il quale debba essere posto un limite di immigrati relativi a progetti di accoglienza dello 0,3% rispetto alla popolazione residente. «In attesa di una norma che codifichi questo limite, a Itri sarebbe di 33 presenze possibili mentre attualmente ce ne sono 162». Fargiorgio si rivolge quindi alla prefettura perché ritiene opportuna una «rimodulazione del progetto, almeno in riferimento al proprio territorio che appare sovraesposto al fenomeno».Â