Le abbreviazioni tipiche del linguaggio delle nuove generazioni, i cosiddetti “millennials”, sono ormai di uso comune. Parliamo di quelle espressioni tipiche del linguaggio degli sms - all’epoca per risparmiare caratteri e quindi soldi dell’invio, obiettivo poi superato nell’èra degli smartphone - e poi transitate su Twitter, Facebook, Whatsapp e tutto il resto dell’universo dei social affollato di “xkè”, “cmq” e chi più ne ha più ne metta. Abbreviazioni diventate di uso comune, tanto da ritrovarle nei compiti in classe e in altri atti ufficiali. Come ad esempio una determina comunale. Già, un “cmq” di troppo è scappato anche agli uffici comunali di Sperlonga. Forse un’aggiunta al testo fatta tramite smartphone o tablet poco prima della pubblicazione.