Si chiama "Catone" e non è un caso forse che i suoi inventori si siano ispirati al nome del politico di epoca romana noto come "il Censore" per via della sua severità nel combattere lo spreco. Benché il suo cuore sia un algoritmo applicato alla mappa Gps, questo software consente di censire tutti gli immobili e i terreni nel territorio comunale in via digitale, e di ricostruirne un'anagrafica completa. Restituisce con un clic proprietari, inquilini, categoria urbanistica, destinazione d'uso e perfino le posizioni dei contribuenti. 

Di questo strumento si sta dotando l'amministrazione comunale di Terracina per dare una svolta all'enorme lavoro che ogni anno si fa per controllare il territorio. Una vera e propria rivoluzione tecnologica, che una volta a regime consentirebbe di facilitare i controlli sull'abusivismo edilizio e l'elusione e l'evasione delle tasse. Con "Catone", l'occhio del satellite di Google consente ad un solo impiegato seduto al pc di avere il territorio sotto controllo in tempo reale. 

Ma "Catone" va alimentato. E qui cominciano le note dolenti. Il sistema per il momento viene riempito di informazioni solo da due impiegati, che devono procedere obbligatoriamente durante l'orario di lavoro, tra una scartoffia e un'altra. Questo potrebbe voler dire che per mappare tutta la città si dovrà attendere ancora del tempo. Una contraddizione in termini, se si considera che appena pronta, una tecnologia di questo tipo potrebbe facilitare il lavoro a tutti: ridurre l'impegno delle forze dell'ordine a contrasto dell'abusivismo edilizio, facilitare il lavoro dei dipendenti contro gli evasori dei tributi, impiegati che potrebbero essere destinati ad altro. Con "Catone", infatti, basta un impiegato. La città viene ripresa dal satellite in tempo reale, gli immobili censiti e dichiarati vengono contrassegnati da un perimetro rosso e basta cliccarci sopra per sapere tutto di proprietari e inquilini. Allo stesso modo se spuntano fabbricati che non sono censiti, evidentemente sono sfuggiti. O sono abusivi. 

Starà ora al Comune capire quanto del suo personale vorrà destinarci per raccogliere tutti i dati cartacei del territorio, inserirli nel database, fare incroci di dati con l'anagrafica dei tributi, prime e seconde case e così via. Per ora sono solo due gli impiegati che stanno implementando "Catone", dunque si procede a passo di cammello, nonostante si abbia ben presente quanta emorragia di denaro ogni anno si registri a causa dell'evasione fiscale.