Solo contro tutti, come è nel suo stile, lo scrittore Antonio Pennacchi non ha esitazioni nel prendere posizione sul caso del cambio di denominazione che l'amministrazione Coletta vorrebbe adottare per il parco pubblico di Latina. «Per me è giusto togliere la targa di Arnaldo Mussolini - taglia corto Pennacchi - perché era quello che faceva il lavoro sporco per conto del fratello Benito, stando a quello che gli storici hanno scritto a proposito di Ida Dalzer e del figlio Benitino, finiti in manicomio, o di certe tangenti. Ma toglierei quella intitolazione per chiamarli Giardinetti, come ho sempre fatto e come continuerò a fare». Sulla opportunità di intitolare il parco a Falcone e Borsellino, lo scrittore non si dilunga, e dice che ai due giudici si potrebbe intitolare qualcosa di nuovo, nei nuovi quartieri, o un edificio istituzionale. «Al sindaco Coletta suggerisco invece di cambiare il nome di via del Lido, che non farebbe insorgere nessuno, e di intitolarla a Valentino Orsolini Cencelli, vero padre fondatore della città in cui viviamo».