Un gemellaggio dal significato particolare quello che è stato simbolicamente suggellato  a Scampia tra le associazioni Aifo Latina, Domus Mea e Reti di Giustizia, i cui rappresentanti sono stati ospiti dell'editore e scrittore Rosario La Rossa. Un vero e proprio tour, quello dei pontini, nelle aree simbolo della riappropriazione e riqualificazione urbana degli spazi del quartiere fagocitati, per anni, dalla malavita. 
"Il primo dei luoghi che abbiamo visitato  - racconta Libero Ponticelli di Aifo - è stato il centro sportivo   "Scampia", dove ha sede anche la scuola calcio che può vantare il terzo posto in Europa per numero di iscritti. Questo spazio di aggregazione è nato circa 10 anni fa attraverso la riconversione di un'area altamente degradata, una delle tante piazze di spaccio di Scampia, in un centro sportivo dotato di diversi campetti di calcio e altre strutture che permettono a tanti ragazzi di allenarsi e divertirsi. Come il centro sportivo anche il progetto "Pangea"  e il parco "Corto Maltese"  rappresentano altri due esempi di riqualificazione urbana che abbiamo potuto visitare in compagnia di Rosario. Il primo nasce dalla sinergia  di scuole, parrocchie e associazioni che hanno deciso di curare, con cadenza settimanale, diversi pezzi di giardino (a cui hanno assegnato i nomi dei continenti) appartenenti a un'area precedentemente utilizzata come piazza di spaccio e frequentata dai tossicodipendenti che si procuravano le dosi nei palazzi vicini. Il parco Corto Maltese è un altro esempio di riappropriazione e condivisione degli spazi comuni, curato oggi dall'associazione "I pollici verdi di Scampia" e realizzato anche attraverso il contribuito degli abitanti del rione che hanno messo a disposizione le proprie competenze per realizzare un'area giochi per i più piccoli".
Non è mancata la visita in una zona tristemente diventata simbolo di Scampia ovvero il parco adiacente all'area dove sorgono le "Vele". Questi edifici, così soprannominati per la loro particolare struttura discendente simile a una vela, sono oggi disabitati perché chi viveva lì è stato trasferito in nuovi edifici già realizzati o in fase di costruzione. "Qui Rosario ci ha mostrato il parco - ricorda ancora Libero -  e ci ha fatto riflettere su come durante i servizi mandati in onda in tv sarebbe bastato girare la telecamera dall'altro lato delle Vele per mostrare un profilo diverso di Scampia, fatto di verde e non del grigio dei palazzi e della criminalità. L'ultimo luogo che abbiamo visitato, e forse il più intenso per la storia da cui nasce, è la Scugnizzeria.  Questo locale, ancora in fase di allestimento, a breve potrà divenire la casa degli "Scugnizzi", che in napoletano indica i ragazzi di strada del quartiere".
 La storia della Scugnizzeria affonda le sue radici nel tragico evento del  6 Novembre 2004, quando Antonio Landieri, un ragazzo disabile di 25 anni e cugino di Rosario, fu ucciso in un agguato di camorra mentre giocava a biliardino con i suoi amici. Antonio non aveva nessuna colpa se non quella di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Antonio però fu però ucciso due volte: la prima dal fuoco dei camorristi e la seconda dal cattivo giornalismo che il giorno seguente la sua morte scrisse che era uno spacciatore internazionale. Le indagini rivelarono che quella doveva essere un'azione intimidatoria ma che gli spacciatori del posto avevano avuto una soffiata riuscendo a scappare. Così quando i killer arrivarono sul posto iniziarono a sparare all'impazzata ferendo i ragazzi che stavano giocando (che riuscirono però a scappare) e uccidendo Antonio, che non potendo muoversi con la stessa facilità fu raggiunto da due proiettili alla schiena. Il medico che constatò il decesso dichiarò che ad Antonio sarebbe bastato un solo passo per evitare la morte, perché sarebbe cambiata la traiettoria dei proiettili che non avrebbero leso gli organi vitali.
"Rosario e gli altri ragazzi che condividono le stesse idee e aspirazioni hanno deciso, dopo la morte di Antonio, di rimanere nella propria terra   - spiega il referente di Aifo - e provare a lavorare per impiantare un' economia giovane, dinamica, alternativa e legale in un quartiere che viveva di un'economia illegale. Lo spazio dove sta nascendo la Scugnizzeria è stato acquistato grazie al contributo di tutte quelle persone, dalla Valle d'Aosta a Latina, che nel tempo hanno acquistato i pacchi "Made in Scampia" e hanno permesso la nascita di una "piazza di spaccio culturale" a Scampia, dove a breve saranno attivati corsi di teatro, un progetto con i bambini dal titolo "Cemento disarmato" e, in collaborazione con i detenuti, verranno riparati i libri rotti a cui sarà donata così una seconda vita."