Dopo un evento ‘numero zero' a Maenza, inserito all'interno del cartellone della Sagra delle Ciliegie, l'associazione di Prossedi Lazio Canapa ha svelato sabato a Segni la sperimentazione della coltivazione della canapa messa in atto in questi mesi. Presso la sala BlockSteiner, a rendere noti i contorni di un progetto che si avvale del patrocinio della Banca di Credito Cooperativo di Roma e del CeRSiTeS (Centro di Ricerca e Servizi per l'Innovazione Tecnologica Sostenibile) dell'Università Sapienza, sono stati il presidente di Lazio Canapa Yuri Vani, l'imprenditore Costantino Di Pietroantonio, Francesco Di Toppa in qualità di farmacista e Carla Bertini, consulente legale del sodalizio. Con loro, si sono alternati sul palco anche la vice presidente di FederCanapa, Rachele Invernizzi, che è la presidentessa del consorzio che gestisce il South Hemp Tecno, lo stabilimento per la lavorazione della canapa attivo in Puglia, il dottor Bocchini, rappresentante di Edilcanapa, azienda umbra che tratta prodotti per l'edilizia derivati dalla Canapa. A partire da fine marzo, sono circa 20 gli ettari coltivati a canapa (8 a Segni, 8 a Nepi, 1,5 a Borgo Santa Maria a Latina, 2 ettari ad Ardea e 0,3 ettari a Sezze). Dal raccolto, partirà la sperimentazione per vagliare tutti gli impieghi possibili del prodotto, utilizzato per farne olio e farina a uso alimentare, fibra ad uso tessile ed edilizio, estratti a impiego medico, cosmetico e farmaceutico. Dai risultati sarà possibile tracciare delle tabelle di produttività e resa economica su cui fondare un ciclo produttivo vero e proprio.Da Segni sono poi partiti due sacchi di fibra dai quali, a Bassiano, nel locale Museo della scrittura, verrà estratta della carta di qualità.