Non solo selfie all'ombra di torre Truglia o con il centro storico e il mare di Sperlonga alle spalle. I turisti in questo weekend hanno fotografato anche cumuli d'immondizia per strada, perché il servizio di raccolta porta a porta sta dando più di qualche problema. «Vengo a Sperlonga in estate da nove anni e - ci ha scritto un lettore - mi trovo per la prima volta a vedere e segnalare la situazione di sporcizia e degrado che affligge il paese. La nuova organizzazione della raccolta differenziata e l'appalto della pulizia della città a una ditta privata stanno affossando la nota località turistica. Il Comune ha da tempo inviato un opuscolo informativo poco chiaro e assolutamente non compreso da residenti e soprattutto turisti. I sacchetti dell'immondizia giacciono per le strade giorno e notte, il più delle volte si rompono e il contenuto fuoriesce. Molto spesso sono lasciati su muretti di recinzione orrendamente esposti alla costernazione dei turisti, soprattutto stranieri. La pulizia delle strade lascia molto a desiderare». «A Roma - ha aggiunto ironicamente il lettore contattato poi telefonicamente - abbiamo una situazione drammatica, ma in questi giorni mi sembra di essere a casa».
Qualche problema c'era stato già lo scorso anno. Cumuli di buste della spazzatura gettate a ridosso delle isole ecologiche, che poi il Comune ha chiuso proprio per cercare di fronteggiare il problema dell'abbandono di rifiuti. Le cose non sono andate per il verso giusto, perché - colpa anche dei soliti incivili - le buste per strada non sono scomparse. Tutt'altro. E infatti l'ente ha deciso di fare parzialmente dietrofront sulle isole ecologiche prevedendo la riapertura parziale di un punto di raccolta. Anche questa misura si è rivelata insufficiente nei mesi estivi, perché i rifiuti continuano a essere abbandonati per strada, con tutti i problemi che ne conseguono. Tra cui, qualche tempo fa, una volpe divenuta abituale frequentatrice di una zona del paese per cercare cibo.
Il gruppo consiliare di "Sperlonga Cambia" da un anno a questa parte ha sollevato più volte la questione della raccolta rifiuti, ma le soluzioni adottate sino ad ora dal Comune si sono rivelate inefficaci. E di recente si è aggiunta anche un'altra grana. Quella dei sei operai messi in mobilità perché non hanno accettato di sottoscrivere il contratto con la ditta appaltatrice del servizio. Un atto, quello che dispone la messa in mobilità, per il quale il sindacato della Uil ha chiesto all'ente la revoca in autotutela.