La Giunta comunale di Prossedi ha deciso di schierarsi accanto alla Coldiretti e dire di "no" al Ceta - il Comprehensive Economic and Trade Agreement -, ossia l'accordo economico e commerciale globale sottoscritto il 30 ottobre 2016 tra Unione Europea e Canada, che prevede - tra le altre cose - l'abolizione della maggior parte dei dazi doganali tra le parti.
L'esecutivo guidato da Angelo Pincivero, infatti, ha deciso di ritenere condivisibile la proposta di ordine del giorno presentata al Comune dalla Federazione provinciale di Coldiretti, "finalizzata - si legge nell'atto - alla condivisione, da parte del Comune - dell'azione di Coldiretti per un commercio libero e giusto e per un'Europa libera dal Ceta". A tal fine, la Giunta si impegna "a intraprendere iniziative per sollecitare il Parlamento e il Governo a impedire l'entrata in vigore", in Italia, "del trattato Ceta, arrestando il processo di ratifica dell'accordo".
Il trattato, tra le varie postille, prevede nuove regole per quanto riguarda l'importazione e l'esportazione dei prodotti. Secondo Coldiretti, a fronte dell'abbattimento del 98% delle tariffe dell'Unione Europea, si andrebbe incontro "alla graduale eliminazione delle regole che, nei diversi settori della sanità pubblica, della sicurezza degli alimenti, della protezione dei consumatori e dell'ambiente, possono essere ritenuti d'ostacolo alla libertà del commercio".
Proprio quest'ultimo aspetto, secondo Coldiretti, potrebbe essere pericoloso, in quanto - rispetto all'Italia - in Canada ci sono normative meno stringenti per quanto riguarda il settore dell'allevamento e dell'agricoltura.
Non solo. Il Ceta potrebbe mettere a repentaglio il Made in Italy, a causa di una concorrenza sleale che potrebbe essere messa in atto dagli operatori del Paese d'oltreoceano.
Infine, va evidenziato che, nonostante il ministro italiano per lo Sviluppo economico abbia fornito rassicurazioni sulla volontà dell'Europa di salvaguardare la salute dei suoi cittadini e il Made in Italy, la Regione Lazio ha espresso la sua contrarietà rispetto al trattato.