In un solo anno l'evasione dell'Ici ha creato un buco da più di un milione di euro. Un milione e 132mila euro per essere precisi. Verifica dopo verifica, le "indagini" finanziarie degli uffici hanno consentito di accertare che all'appello mancava un tesoro suddiviso in migliaia di articoli a cui corrispondono situazioni rimaste evidentemente in sospeso. Ora è stato approvato il ruolo coattivo e si procederà con la riscossione. Operazione non semplice, sia chiaro, ma che inevitabilmente porterà nelle casse dell'ente un bel gruzzolo da mettere in bilancio. Soldi per ripianare una voragine che dura ormai da troppi anni, dal lontano 2011. I risultati delle attività di accertamento sono contenuti in una determinazione del settore Bilancio e Finanze del Comune a firma del dirigente Tommasina Biondino. La lotta all'evasione fiscale ha tenuto impegnati a lungo i dipendenti, veri e propri segugi obbligati a incrociare dati e scovare i "furbetti". Dopo gli avvisi di accertamento emessi nel 2016 si è avuta adesso la necessità di quantificare l'evasione. Espletate tutte le formalità previste dalla normativa vigente sulla definizione dell partite da iscrivere, l'ufficio Ici ha predisposto i ruoli coattivi. L'incartamento è arrivato lo scorso maggio con i 6.193 articoli compilati da Equitalia per un carico complessivo di un milione 132mila euro. I destinatari dei ruoli sono sparpagliati in un lungo e in largo della penisola. Come è facile immaginare, i più vivono in provincia di Latina (4.789), nella maggioranza dei casi proprio a Fondi. A seguire contribuenti residenti a Roma (654) e Napoli (305). Ma nell'attività di recupero saranno impegnati agenti di riscossione anche molto più lontano da Fondi e dintorni. Si arriverà addirittura a Messina e Udine.
Lo scorso 6 giugno il funzionario responsabile dell'Ici ha reso esecutivo il ruolo e ha determinato il carico a Equitalia per la riscossione dei tributi in un'unica soluzione. L'ultimo step sarà proprio la riscossione delle somme.