Bancomat obbligatorio per professionisti, commercianti e artigiani: è in arrivo il decreto che rende ufficiale l'obbligo di pagamento con Pos (point of sale) a partire dal 30 settembre 2017. Una decisione quella presa dal Governo che non piace a commercianti e artigiani che in molti casi si trovano costretti a sostenere spese enormi a fronte di un utilizzo scarso del dispositivo. L'obiettivo del Governo è ovviamente legato alla lotta all'evasione fiscale. Infatti, attraverso l'obbligo del Pos, che il cliente potrà richiedere per pagamenti superiori ai 5 euro, è garantita la tracciabilità delle spese per il cliente e delle entrate delle aziende per il fisco.
Gli artigiani della provincia di Latina hanno studiato la novità e non la trovano per nulla conveniente. «Il provvedimento - spiega Tullio Gabriele, Direttore Provinciale dell'unione artigiani italiani - porterà le aziende a sborsare in media 400 euro l'anno, anche senza usare mai lo strumento, tra canone e commissioni. Quel che è sicuro, quindi, è che il sistema farà fluire nuovo denaro alle banche, senza tener conto del fatto che in molti settori la tracciabilità dei pagamenti è già assicurata con altri sistemi, come il bonifico elettronico. Inoltre, come fanno rilevare i pensionati, nessuno ha pensato alle persone di una certa età, che pagano in contanti anche perché spesso in difficoltà con codici bancomat da ricordare o diffidenti verso le carte di credito». Questi sono i motivi per cui l'Unione Artigiani Italiani e delle Pmi si schiererà contro il provvedimento, che prevede sanzioni per chi non si doterà di terminale Pos e fino ai mille euro il cliente può ancora pagare in contanti, con assegno o bonifico. «Si tratterà ora di vedere - aggiunge Tullio Gabriele - quanti consumatori decideranno per i pagamenti via bancomat o carta di credito, e quanto saranno sollecitati a farlo da chi ha l'interesse a diffondere questo strumento. Per questo invitiamo il Governo a ripristinare almeno il provvedimento con cui si escludono dall'obbligo le imprese con giro d'affari inferiore ai 200mila euro l'anno. Gli artigiani - conclude - sono veramente stanchi di essere trattati come l'ultima ruota del carro e come bancomat dove basta un semplice decreto per continuare a prelevare denaro da una cassa ormai vuota. Noi dell'Unione Artigiani Italiani, ci auguriamo che il buon senso prevalga, il Governo ci ripensi e che non dovremmo vedere un muratore con un terminale Pos collegato alla betoniera».