Si arricchisce di una nuova battaglia il contenzioso tra Comune e Slia, la società che ha gestito il servizio di nettezza urbana dal 1989 al 2004. Nei giorni scorsi l'organo di liquidazione straordinaria che sta gestendo il dissesto finanziario, ha impugnato un diniego arrivato dal tribunale fallimentare di Roma, su un credito del Comune di circa 14 milioni di euro con l'ex società dei rifiuti oggi in fallimento. L'Osl ha scoperto il credito studiando i debiti del Comune. Era infatti Slia, da danni, a chiedere il pagamento per complessivi 11 milioni di euro.

I commissari hanno preso a scartabellare e scava scava, hanno scoperto che l'appalto dei rifiuti, a suo tempo, ha presentato diverse crepe. E che il Comune si è accollato costi non dovuti. IL fatto è che ora questo credito rischia di saltare. Il tribunale fallimentare ha infatti negato l'insinuazione al passivo di Slia, per l'ultratardività, poiché il fallimento è stato avviato nel 2011 e c'era giusto un anno per vantare il credito. Ma i commissari non demordono e hanno impugnato la sentenza, sostenendo che loro, di quel maxicredito, hanno saputo ora. E non erano mai stati avvertiti. La battaglia si giocherà in tribunale, come sempre. Ma a pensarci dovrà essere stavolta l'Avvocatura del Comune, dal momento che i commissari stanno per lasciare il loro lavoro, ormai compiuto.

Quei 14 milioni di euro di crediti con Slia, insomma, tornano ad essere una grana amministrativa. Passata ma ancora attuale. Infatti, secondo l'istruttoria dell'Osl, il Comune avrebbe «posizioni creditorie nettamente superiori al credito dell'istante», dovute a una serie consistente di costi per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti in discarica a suo tempo indebitamente attribuiti al Comune» e che invece da contratto spettavano alla società di Venezia. Ci sarebbero poi penali non pagate per 8 milioni. E 6 milioni di euro ballano per la gestione dell'impianto di compostaggio di Morelle, affidato a Slia. Con la chiusura nel 2001, il Comune si caricò di circa 7 milioni di euro di costi aggiuntivi per lo smaltimento.