Indubbiamente, si tratta di una notizia importante. Anzi, decisamente importante e, peraltro, attesa da alcuni anni dai cittadini residenti in due specifiche zone del territorio di Priverno: Fosso di Pruneto e Fosso di Colandrea, a Priverno. Entrambe coinvolte nell'alluvione del 6 ottobre 2013 e sottoposte dalla Regione Lazio a vincolo idrogeologico. E, di fatto, oltre che pericolose, bloccate per ogni attività. Infatti, la Regione, con determina del 21 novembre scorso, ha approvato un progetto del Comune di Priverno, relativo a "Interventi di messa in sicurezza e per l'aumento della resilenza dei territori più esposti a rischio idrogeologico". Come spiega il sindaco Anna Maria Bilancia, si tratta di un progetto di riqualificazione idraulica delle zone a rischio esondazione, individuate nel Piano di assetto idrogeologico, relative al Fosso Pruneto e al Fosso di Colandrea, per un finanziamento complessivo di 2.610.868,60 euro. Abbiamo appreso - ha sottolineato Bilancia - questa notizia con somma soddisfazione, perché si tratta di un fatto di straordinaria importanza per la città, che premia un lavoro attento e intenso degli ultimi mesi. Non a caso «tra gli obiettivi prioritari della nostra azione di governo - ha aggiunto il sindaco - c'è quello di mettere in sicurezza il territorio, obiettivo che si manifestato con urgenza dopo l'alluvione del 6 ottobre 2013, che causò danni e paura in tante famiglie». Nonostante le risorse limitate, in questi mesi - è sempre Bilancia a parlare - abbiamo provveduto alla pulizia di numerosi fossi e canali e da ultimo di tutte le griglie e caditoie urbane ed extraurbane. Per l'entità dei costi, però, restano ancora da realizzare interventi proprio sul Fosso di Colandrea e nell'area di Pruneto, dove scorre l'omonimo fosso. Ora, grazie a questo consistente finanziamento «abbiamo le risorse per risolvere le due situazioni». I lavori dovranno essere realizzati entro il 2018, mettendo in sicurezza una discreta fetta di territorio, ma si riuscirà anche a recuperare «l'agibilità urbanistica dell'area di Pruneto, l'unica destinata alle attività artigianali, oggi bloccate dal vincolo idrogeologico imposto dalla regione».