Ispettori della Regione Lazio sul territorio la scorsa settimana per controllare le serre e i raccolti danneggiati dal tornado che si è abbattuto lo scorso 5 novembre sulle campagne di Terracina, tra Borgo Hermada e San Vito.
Nei giorni scorsi i funzionari della Regione sono tornati nelle zone colpite per fare verifiche sui danni. Il Comune ha chiesto infatti lo stato di calamità naturale per i territori, abitati da migliaia di terracinesi e disseminati di attività agricole e commerciali.

Le istanze, inviate nei giorni immediatamente successivi al disastro causato dal maltempo - che ha colpito soprattutto le zone intorno a via Guardiola, via Macchiarella e la Migliara 58, ma anche la zona di San Vito - sono approdate sui tavoli della Regione e ora saranno analizzate una ad una, anche con verifiche sul posto.

Al contempo la Regione, che con l'assessore Pierpaolo Marcuzzi è stata informata anche in via diretta con il governatore Nicola Zingaretti, ha inviato nelle scorse settimane squadre della protezione civile regionale per facilitare la rimozione di arbusti, alberi e rami dalle strade coinvolte e dai canali. Un lavoro che ha riguardato anche la messa in sicurezza delle fasce frangivento lungo le Migliare, che colpite dal vento diventano molto pericolose.

Solo in questi giorni si sta tornando alla normalità nelle zone colpite dal tornado.

Il forte vento ha distrutto numerose serre agricole, rovinato raccolti, scoperchiato tetti di abitazioni, di stalle e capannoni, buttato giù automezzi. Ma non solo. Moltissime centraline dell'Enel sono andate distrutte, tanto che l'azienda per l'energia elettrica ha dovuto prevedere per giorni squadre di operai specializzati in numero straordinario.

Adesso, con i controlli dei funzionari, prosegue l'iter per la valutazione dei danni ed, eventualmente, la liquidazione di risarcimenti, previsti quando avvengono delle calamità naturali