Sarà un San Valentino fondamentale per la nostra provincia, infatti è previsto per il 14 febbraio un accordo di sostegno per l'autostrada Roma-Latina, progetto che è in cantiere da ormai oltre 10 anni, alla presenza di Unindustria Latina Giorgio Klinger, Pierantonio Palluzzi presidente di Ance Latina, Casartigiani Latina rappresentata dal Direttore Enzo Vaccarella, Cna Latina rappresentata dal presidente Roberta d'Annibale, Coldiretti rappresentata dal presidente Carlo Crocetti, Confagricoltura Latina rappresentata dal presidente Adelino Lesti, Confartigianato Latina rappresentata dal presidente Riccardo Castelli, Confcommercio Lazio Sud rappresentata dal vice presidente vicario Italo Di Cocco, Confcooperative Lazio Sud rappresentata dal presidente Edgardo Bellezza, Federlazio rappresentata dal presidente Giampaolo Olivetti, Ucid Gruppo Regionale Lazio rappresentata dal presidente Riccardo Pedrizzi, le organizzazioni sindacali Provinciali: Cgil Frosinone e Latina con il segretario generale Anselmo Briganti, Cisl Latina con il  segretario generale Roberto Cecere, Uil Latina con il segretario generale Luigi Garullo e Federmanager Latina rappresentata dal presidente Giorgio Genga.
"Un'opportunità per ripensare al territorio della provincia pontina": questa la convinzione alla base del protocollo d'intesa volto a promuovere la realizzazione della Roma-Latina e della Cisterna-Valmontone.
Come si ricorderà, la storia della Roma-Latina è stata travagliata. Il progetto definitivo per circa tre miliardi di euro inseriti nella costruzione del Corridoio Tirrenico è stato approvato nel 2014 e nel luglio 2016 è stata aggiudicata in via definitiva la gara d'appalto ad un Consorzio d'imprese italo spagnole, oggetto di un immediato ricorso al Tar che, nel marzo 2017, ne ha convalidato l'assegnazione. Dopo una serie di ritardi da parte delle istituzioni e grazie al grande sprone della Cisl, finalmente la svolta il 14 febbraio. Tuttavia, l'epilogo finale ci sarà il 16 aprile poiché si pronuncerà il Consiglio di Stato per sancirne la definitiva realizzazione.
Commenta Roberto Cecere, Segretario Generale della Cisl di Latina: "Il lavoro fatto in questi mesi è andato nella giusta direzione, visto che a distanza di tempo, anche gli altri sono diventati nostri compagni di viaggio. Passo dopo passo, la Cisl unisce e insieme centreremo l'obiettivo. Siamo stati i primi a sollecitare le istituzioni con ben due presidi a Borgo Piave il 26 giugno e successivamente il 28 novembre 2017 che ha visto la partecipazione di numerosi politici. La Cisl è stata sempre in prima fila, battendosi affinché questa importante infrastruttura possa generare nuovi posti di lavoro e migliorare la viabilità tra la capitale e il capoluogo pontino".

Da parte sua l'Ucid, attraverso il presidente Riccardo Pedrizzi aggiunge: "Ormai non c'è più alcun dubbio che la dotazione infrastrutturale è uno dei fattori essenziali per diventare ad essere competitivi, perciò non basta essere competitivi come impresa, ma occorrono infrastrutture che rendono possibile e facile l'accesso ai mercati.Oltretutto più investimenti pubblici e privati in infrastrutture significa anche più occupazione.
 E sembra sostenere un'ovvietà quando si dice che è importante anche il fattore tempo. Stiamo aspettando la famosa, mitica struttura della Roma-Latina da quasi 20 anni. Questo progetto ha attraversato le varie giunte regionali, a partire da quella di Francesco Storace nel 2001, per passare a quelle delle presidenze di Piero Badaloni e di Renata Polverini, fino ad arrivare a Zingaretti. E non sappiamo ancora a chi toccherà dopo le elezioni del 4 marzo. Ad oggi sono passati quindi 17 anni per essere precisi.
Con ogni amministrazione regionale si è cominciato sempre da capo dimostrando tutte le giunte di qualsiasi colore scarso senso istituzionale. E poi ci sono stati gli altolà dei vari tribunali, quelli ordinari e quelli amministrativi, che hanno fatto allungare i tempi a dismisura.
Nel mondo si affrontano attualmente i grandi problemi di "Industria 4.0" con innovazioni tecnologiche, sfide culturali difficilissime: si tratta di una vera e propria rivoluzione antropologica e noi discutiamo ancora se fare una strada oppure no. Tutto questo succede a casa nostra, mentre la Cina avvia nientemeno la costruzione di una Nuova "Via della Seta", che parte dall'Estremo Oriente ed arriva fino all'Europa con la costruzione di autostrade, ferrovie e persino intere città. E Donald Trump annuncia investimenti infrastrutturali per 1500 miliardi di dollari.
Eppure già i nostri progenitori, i romani, appena conquistavano nuovi territori per assicurare, sviluppo, traffico, commerci ed inclusione sociale per prima cosa costruivano strade che ancora oggi rappresentano le principali vie di comunicazione in Italia ed in Europa".