Basta una mareggiata un po' più forte delle altre e il mare arriva fin sotto alle attività ricettive inghiottendo la sabbia.
La linea di costa, nel tratto di litorale a nord di Sant'Anastasia a Fondi, è ormai arretratissima.
Non si può più attendere.
Gli stessi imprenditori della zona sono pronti a scendere direttamente in campo con uno sforzo economico notevole per realizzare tre pennelli dei sette previsti da un maxi progetto da sette milioni di euro (4,9 milioni la cifra ipotizzata per l'esecuzione materiale dei lavori).
Un'insolita collaborazione pubblico-privato per salvaguardare le spiagge di Fondi.
Gli elaborati sono stati depositati nei giorni scorsi in Regione per la valutazione di incidenza ambientale.
Come riportato in un'analisi preliminare, non dovrebbero esserci grosse interferenze.
Le opere da realizzare, ossia sette pennelli in pietra lunghi tra i 100 e i 120 metri, ricadono a una distanza consistente dal sito d'interesse comunitario in cui sorge la posidonia.
Come accennato, il progetto è ormai urgente per far fronte a quelle che negli elaborati tecnici vengono definite «gravi criticità» riscontrate.
È stata infatti riscontrata una rapida progressione, nella spiaggia sottoflutto, della linea di riva.
Tanto che il mare giunge a lambire le recinzioni dei camping.
L'intervento, insomma, è anche a tutela delle infrastrutture stesse.
I sette pennelli da realizzare, dei quali tre sarebbero installati dai privati, consentirebbero in primo luogo di mitigare i danni e poi di evitare che la sabbia portata lì con il ripascimento venga immediatamente "sottratta" dalle correnti marine.
Si presuppone che con il posizionamento di 12mila metri cubi l'anno di sabbia si possa migliorare, e non di poco, la situazione.
L'opera potrebbe essere realizzata in diversi step.
Si parla di un primo intervento transitorio con la realizzazione dei primi tre pennelli: un modo per accelerare, per iniziare a "ricostruire" la spiaggia e anche, ed è l'aspetto fondamentale, per evitare un aggravio della situazione attuale.
Il progetto prevede interventi su un'area complessiva di circa 65mila metri quadrati e il trasporto, per il ripascimento, di sabbia prelevata da una cava marina al largo di Anzio e Torvaianica.
Ora la parola spetta alla Regione, chiamata a pronunciarsi sull'incidenza ambientale.