Scoppia una nuova grana sui vigili urbani a Terracina. La Cgil funzione pubblica nei giorni scorsi è intervenuta contro la scelta ratificata dalla giunta comunale di cambiare la qualifica di un vigile urbano in istruttore amministrativo, e trasferendo la risorsa ad altro settore. La decisione risale a quasi un mese fa. La vigilessa, già da un anno in distacco nell'ufficio del segretario generale Grazia Trabucco, lascia il Corpo per decisione dell'esecutivo che prende atto anche della certificazione medica che attesta limitata possibilità della donna di effettuare attività su strada. «Con conseguente svilimento», ratifica la giunta, «delle complesse funzioni di polizia stradale, amministrativa e giudiziaria». Tutto bene? Non proprio.

I bene informati già nelle scorse settimane parlavano di un comandante incredulo se non infuriato. Michele Orlando ha infatti appreso del trasferimento solo da una delibera del 25 gennaio. Nessuna consultazione da parte dell'esecutivo. Eppure solo quattro giorni prima, il 21 gennaio, in occasione della festa di San Sebastiano, aveva ribadito il grande sforzo fatto dai pochi, pochissimi vigili urbani per controllare la città. La Cgil calcola «1 agente ogni 2.400 cittadini circa», come si legge nella nota del sindacato. Ed è proprio questo gande e noto affanno a rendere indigesto il trasferimento. D'altra parte il "mantra" della carenza di vigili è stato ripetuto da tutti i responsabili di polizia locale da oltre un decennio. Solo lo scorso anno, era toccato a Fernando Di Crescenzo. Magra consolazione le rassicurazioni rassicurazioni contenute nella delibera che riguarda la vigilessa. Secondo il Comune «il Comando di Polizia Locale, oltre a poter contare su s22 agenti di ruolo (più n 2 unità attualmente distaccate presso il Giudice di Pace di Terracina e la Procura della Repubblica di Latina), e su 10 agenti stagionali (da impiegare per n°5 mesi l'anno), potrà, a breve, contare, altresì, sull'imminente assunzione di ulteriori n. 5 agenti a tempo indeterminato part-time (sei mesi l'anno) e n° 2 a tempo indeterminato full-time (vedasi fabbisogno assunzionale 2018-2020, riferimento DGC n°4/2018)».

Ma con i concorsi ad oggi in attesa delle decisioni del Tar, il numero elevato di permessi per legge 104, il tasso di anzianità alto dei vigili, c'è poco da stare tranquilli. Un agente ogni 2.400 cittadini per una città di 46 mila abitanti, «lascia a dir poco sbalorditi», tuona Cgil. A stizzire il sindacato, l'approvazione «senza che tale decisione fosse preventivamente condivisa con il Comandante, cui peraltro spetta la gestione del personale e che ben conosce le relative problematiche». C'è odore di battaglia.