Livelli baronali a San Felice Circeo, dopo oltre un secolo, forse è arrivata l'ora di fare chiarezza. E' questo uno degli obiettivi della neo costituita associazione Lapis (laboratorio politico idee san felice circeo) il cui scopo è quello di stimolare "la partecipazione democratica dei cittadini, lâelaborazione di idee e proposte da sottoporre allâamministrazione. Questa iniziativa - di legge in una nota del'associazione coordinata da Vincenzo Bianchi-  è da considerarsi come momento di arricchimento e crescita del paese e dellâintera comunità . Lâauspicio è di stabilire un rapporto costruttivo e di confronto dialettico con lâamministrazione pubblica. Il laboratorio è aperto a tutti i cittadini interessati a condividere idee e progetti volti alla tutela del territorio e della legalità ". Gli intenti dell'associazione sono molto chiari e dall'associazione hanno deciso di partire mettendo in pratica quelli che sono i propositi. "Come primo atto - si legge ancora nella nota -  lâassociazione ha chiesto un incontro al Sindaco per affrontare il problema dei livelli baronali che ricadono sulla maggior parte degli immobili del territorio comunale, impedendo la libera compravendita con pesanti ricadute sullâeconomia del paese. Lapis, si impegna a rendere pubblici gli esiti di tale richiesta ed a convocare eventuali incontri anche su altri temi proposti dai cittadini".Â
La vicenda dei livelli baronali è molto complessa a San Felice Circeo. Tuttavia, basta una semplice visura catastale per rilevare, che molte persone di fatto abitano su terreni di altra proprietà ossia degli eredi Aguet-Blanc, che vantano il diritto del cosiddetto âlivello baronaleâ, per la cui estinzione è necessario sborsare cifre piuttosto ingenti. Ciò non significa che da un momento allâaltro chi ha unâabitazione potrebbe essere sfrattato e cacciato via. Una sorta di uso civico, insomma, ma con la differenza, non trascurabile, che i proprietari dellâarea sono altri privati che hanno ereditato i diritti âbaronaliâ, nati, per quel che riguarda San Felice, nel 1898. La complessa questione dei livelli baronali nasce però molto prima, quando il Circeo apparteneva allo Stato Pontificio e veniva versato il ânummusâ alla Camera Apostolica. Una percentuale pagata in natura della rendita dei terreni, che allâepoca erano ovviamente agricoli e non urbanizzati. Dopodiché, con lâarrivo di Poniatowsky, il pagamento divenne in denaro e, quando nel 1898 San Felice divenne âfeudoâ di James Aguet, tali diritti vantati sul territorio passarono al barone e ora sono stati ereditati dai suoi discendenti. Per molto tempo gran parte dei cittadini neppure conosceva lâesistenza dei âlivelli baronaliâ, fino a quando, come accennato, non si sono ritrovati magari davanti ad un notaio per sottoscrivere un atto di compravendita. A quel punto è emerso il problema, ovviamente qualora lâipotetico acquirente avesse richiesto lâestinzione del vincolo.