Anche la prossima amministrazione comunale sarà chiamata ad affrontare una grana di non poco conto: dovrà mettere mano all’Urbanistica e soprattutto alla revisione del Piano regolatore, approvato nel lontano 1979. Il documento preliminare avrebbe dovuto essere pronto entro il 31 gennaio 2016, ma così non è stato. E ora la sentenza sul caso “Edera 75” - il piano d’edilizia economica e popolare di Montenero - riaccende i riflettori sul problema delle varianti urbanistiche, molte delle quali finite da anni nel limbo. L’amministrazione comunale attualmente in carica con una delibera di novembre 2015 (quella annullata dal Tar su ricorso della società “Edera 75”) pareva avere le idee chiare: no alle varianti a “macchia di leopardo”. Pertanto nell’atto con cui si “congelava” il piano per l’edilizia economica e popolare di Montenero si preannunciava che entro 60 giorni anche gli altri procedimenti analoghi avrebbero avuto stesso esito. E in piedi ce n’erano altri cinque. Alle parole, però, non hanno seguito i fatti. Aspetto che i ricorrenti hanno ovviamente evidenziato nel ricorso al Tar, trovando accoglimento da parte dei giudici amministrativi.

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