Spaccata a metà: così appare, a Nettuno, l'opinione pubblica locale, a margine della decisione del sindaco Angelo Casto - presa con un'ordinanza - di porre un freno alla movida notturna del Borgo medievale, imponendo la chiusura dei locali aperti al pubblico e dei circoli privati all'una di notte, vietando assembramenti e qualsiasi tipo di rumore oltre il suddetto orario e mettendo al bando oggetti che possano danneggiare i beni pubblici e privati.
Le posizioni politiche
Dopo le primissime parole di Antonio Mellone (Fratelli d'Italia), arriva la contestazione anche da parte dei consiglieri Fabrizio Tomei e Lorenza Alessandrini (Noi con il Cuore). «Dopo il recente aumento del costo dei parcheggi, per i commercianti del centro ora arriva anche la chiusura dei locali al Borgo. Come si può vessare in questa maniera ragazzi, padri di famiglia, gente che paga migliaia di euro di tasse ogni anno? - si chiedono - Chiudere i locali un'ora prima non è di certo risolutivo, è solo uno modo molto superficiale per sviare al reale problema. Non è questo il modo per controllare la città: dov'è la tanto vituperata sicurezza che il Movimento 5 Stelle ha sbandierato durante la campagna elettorale? Sta studiando anche per quella?»
Critici anche gli esponenti di "Con la Gente per Nettuno", movimento di riferimento di Carlo Eufemi e Maria Antonietta Caponi: «Il problema sicurezza non lo si risolve con un decalogo di divieti avente, come unici risultati, quello di penalizzare gli esercenti commerciali e i circoli privati che fanno legittimo affidamento sulle concessioni ottenute nel corso degli anni e quello di spostare le risse altrove. Casto forse non sa che in democrazia le cose non si esigono - tuonano dal movimento - Nelle società pluraliste tutto passa dal dialogo, dal bilanciamento degli interessi in gioco, non dall'imposizione. Crediamo sia inutile dire che tutti noi, avendo a cuore la nostra Nettuno, desideriamo avere un Borgo non violento, ma le questioni non si risolvono a colpi di mannaia: servirebbe, invece, un'operazione chirurgica ben mirata».
Queste, poi, le parole del consigliere Genesio D'Angeli: «Non aver distinto i ruoli e le responsabilità delle realtà presenti nel Borgo - ha dichiarato - darà sicuramente adito a polemiche che renderanno inefficace la sua azione: non si andranno, infatti, a colpire i responsabili».
Nell'alveo del centrodestra, però, c'è chi è d'accordo con Casto e i 5 Stelle: parliamo del portavoce del circolo "Nettunia" dei Fratelli d'Italia, Danilo Conversi. «Apprendiamo con soddisfazione la decisione risolutiva dell'amministrazione Casto - ha affermato - Adesso ci aspettiamo un'altra presa di posizione affinché vengano disciplinate le attività merceologiche da autorizzare nelle mura e imporre la trasformazione da circoli privati a esercizi commerciali».
La reazione del primo cittadino
Non si sono fatte attendere, infine, le parole di Angelo Casto, anche alla luce di alcuni post apparsi su Facebook: «Sogno un Borgo dove genitori possano portare a spasso i propri bimbi senza il rischio di essere assaliti, dove i cittadini possano sedersi tranquilli a mangiare qualcosa, dove a qualsiasi orario si possa passeggiare senza il rischio di trovarsi davanti a brutti ceffi. Ecco perché non tornerò mai indietro. Ora sono veramente preoccupato, non per me naturalmente, da alcuni commenti e post che ho avuto modo di vedere, in cui ci sono persone che scrivono che mi faranno tornare indietro a forza di calci in culo. Per quelle persone, in questo periodo di Santa Pasqua e per il futuro - ha concluso - non trovo parole adeguate, ricordando che la violenza verbale è comunque violenza».