È stato davvero un brutto rientro a casa quello di ieri per il consigliere comunale Roberto Reginaldi, candidato sindaco di Noi con Salvini. Di ritorno dal giro di consegne con il camion, appena rientrato, ha appreso dalla moglie che uno dei loro tre cani era stato barbaramente ucciso a botte durante la notte da ignoti. Proprio la moglie, sola in casa come praticamente ogni nottata in cui Reginaldi esce con il camion per completare un giro di circa 500 chilometri e diversi scali per consegnare le derrate di una catena di supermercati, aveva sentito verso le 3 una gran confusione e i cani abbaiare forte. Trovandosi sola, ha preferito non uscire a guardare cosa stesse accadendo e neppure ha pensato a chiamare le forze dell'ordine non immaginando l'evoluzione dei fatti in corso. Al mattino però, verso le 6, quando è scesa per dare da mangiare ai tre cani di casa, ne ha trovato uno morto, uno ferito oltre che il giardino completamente sottosopra. È lo stesso Roberto Reginaldi a rivelare quanto accaduto in un video. E' lui stesso a spiegare: «Appena tornato da lavoro, ho saputo da mia moglie di quanto accaduto. Mi ha raccontato di aver sentito un gran trambusto ma non immaginando cosa stesse accadendo, non ha pensato a chiamare i carabinieri. Per non farmi preoccupare nemmeno ha chiamato il sottoscritto. Ancor meno si è fidata ad uscire di fuori. Lo ha fatto al mattino trovandosi davanti ad uno spettacolo apocalittico. Il giardino era devastato, con le statue di gesso tutte gettate a terra e tutto il resto a soqquadro. Da una parte c'erano i due cani sopravvissuti, Iaco e Bianco. Yanco era ferito ma abbiamo fatto in tempo a portarlo dal veterinario che lo ha curato. Zipho era invece davanti al cancello esanime. Si tratta di un cucciolone di 4 mesi di pastore maremmano. Era il mio preferito. Probabilmente ha tentato di difendere la proprietà ma è stato ammazzato a botte. Chi ha fatto questo è un vile, un vigliacco; solo persone senza onore possono commettere tali atti. Sapevano che non c'ero in casa e mi pare difficile, visti i sistemi di allarme, che fossero venuti per un furto. Oppure, quando si sono accorti delle telecamere e del resto, ci hanno ripensato». Questo il lungo sfogo del consigliere. Non sono chiari i motivi che possano aver causato il gesto tanto che lo stesso Reginaldi, candidato a sindaco alle elezioni del prossimo 11 giugno, ipotizza: «Non credo che ciò che è accaduto sia legato alla mia vita politica. Sarebbe gravissimo. E' altrettanto grave se chi è stato, avesse l'intento di rubare. Ho comunque preso le ferie e sarà a casa queste notti. Vedremo se gli autori del raid, avranno il coraggio di tornare»