Si riferisce proprio all'esposto presentato dal consigliere regionale Fabrizio Santori, il 25 ottobre 2016, l'indagine cui ha dato il via la Procura della Repubblica di Roma sul progetto per la realizzazione del nuovo impianto di depurazione comunale di Sezze e del collettore emissario in corso d'opera. Un'indagine che potrebbe vanificare l'opera condotta in questi mesi dall'amministrazione per rompere lo stallo in cui era caduto l'iter dei lavori a causa dei ritardi dei pagamenti della Regione alla ditta che conduce i lavori. Il pubblico ministero presso il Tribunale di Latina, la dottoressa Lucia Spinelli, su delega della magistratura della Capitale, ha infatti conferito incarico ai carabinieri della stazione di Sezze per acquisire gli atti relativi all'opera. Atti che sono stati richiesti la settimana scorsa all'Ufficio tecnico comunale che dovrà quindi produrli. Nel mirino degli inquirenti, in particolare, così come lo era nell'interrogazione redatta dagli esponenti del Movimento Libero di Iniziativa Sociale, che Fabrizio Santori presentò in Regione già il 13 giugno 2015, c'era soprattutto il collettore che, da località Casali, scende fino alla pianura, collegando il mega impianto di via degli Archi alla rete fognaria del paese. Quell'interrogazione rivolta al presidente della Regione Nicola Zingaretti giace ancora inevasa, così come restano appesi i tanti dubbi riguardo alla sicurezza dello stesso collettore realizzato in attraversamento di una zona catalogata come ad alto rischio frana. Zona in cui Piano di assetto idrogeologico vieta movimenti di terra e tutte le attività che possono aumentare il livello di pericolo e, quindi, la realizzazione di collettori fognari, condotte, gasdotti o oleodotti.