Dopo quasi due anni di latitanza è finito in manette Ionut Necula, uno dei ladri coinvolti nell'inchiesta della Squadra Mobile di Latina "Don't touch" e considerato l'autore, tra gli altri colpi documentati durante le indagini, del furto nella villa dell'onorevole Pasquale Maietta. A catturarlo nella tarda serata di giovedì, al culmine di un rocambolesco inseguimento che ha visto il romeno di 29 anni aggredire gli agenti nel tentativo di dileguarsi per la terza volta in pochi anni, sono stati i poliziotti della Mobile di Roma insieme ai colleghi del commissariato di Anzio che hanno dovuto mettere in piedi una mirata e complessa attività di ricerca negli ambienti frequentati dalla criminalità straniera per stanarlo e assicurarlo alla giustizia.
Del romeno di 29 anni si erano perse ufficialmente le tracce dalla mattina del 12 ottobre 2015, quando i detective della Questura di Latina avevano dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare dell'operazione che aveva permesso di smantellare una delle organizzazioni criminali più attive nel capoluogo. Durante le intercettazioni erano emersi i contatti di uno degli indagati appunto con i ladri che da lui attingevano informazioni sulle potenziali vittime delle loro scorribande. Gli investigatori riuscirono a documentare una serie di furti perché gli scassinatori in quel periodo utilizzavano il suv Bmw X5 che fino a poco tempo prima era in possesso all'indagato, quindi era imbottito di microspie e rilevatore satellitare. Per questo i detective riuscirono a documentare passo passo la preparazione del colpo nella villa dell'onorevole, che aveva fruttato un bottino di gioielli e auto, e i loro commenti inequivocabili: insieme a Necula c'era l'albanese Aleksander Prendi, irreperibile anche lui il giorno degli arresti, che si era costituito al carcere di Velletri due settimane dopo.