I soccorritori lo hanno trovato privo di sensi sul ciglio di via Pantano d'Inferno, nelle campagne tra Santa Fecitola e Tor Tre Ponti, ma quando è arrivato al pronto soccorso non c'è stato niente da fare. È un vero e proprio giallo la morte di Denis Berto, trentunenne di Latina finito in ospedale con fratture e contusioni che lasciano pensare a una fine violenta e spalancano le porte a una serie di ipotesi.
L'allarme al 118 è arrivato intorno alle cinque di ieri mattina, quando un residente è stato svegliato da lamenti e richieste d'aiuto: è corso a vedere alla finestra e ha notato il corpo di una persona riverso in strada. Si è affrettato ad allertare i soccorritori, ma non è bastato per salvare la vita al ragazzo, morto mentre i medici del Santa Maria Goretti cercavano di salvargli la vita.
È una vicenda piena di zone d'ombra quella che gli investigatori della polizia stanno passando al setaccio in queste ore. Dubbi che i detective della Squadra Mobile stanno cercando di fugare ascoltando i familiari della vittima e una serie di persone che erano al corrente dei suoi movimenti di giovedì sera. È stato possibile accertare che il trentunenne ha trascorso le sue ultime ore in un bar che si trova nella zona del ritrovamento e resta aperto la notte. In quel locale ha bevuto alcolici, come rivelano le analisi a cui è stato sottoposto prima della morte. Ma nessuno sa in che modo Denis Berto sia arrivato in via Pantano d'Inferno. I medici del Goretti hanno riscontrato una serie di fratture e abrasioni, ma non hanno potuto stabilirne la natura. Sarà l'autopsia a fornire le risposte ai quesiti della polizia, che non esclude alcuna ipotesi, ma predilige quella dell'investimento, da parte di un automobilista che non si è fermato per prestare soccorso al poveretto. Ma non è possibile scartare del tutto l'eventualità che il trentunenne sia stato picchiato.

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