Troppo disturbo per la quiete pubblica e in diverse occasioni. Questo il motivo di base che ha portato al sequestro del "Greygoose cafè" di San Felice Circeo. C'è anche un indagato: il proprietario dell'attività.
Il provvedimento è stato richiesto dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, titolare del fascicolo, e disposto dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario. A eseguirlo nel primo pomeriggio di ieri i carabinieri della Stazione di San Felice Circeo.
L'attività, situata nel centro storico di San Felice, è stata più volte oggetto di esposti e denunce. Le lamentele, mosse da residenti e turisti che abitano nei pressi di piazzale San Francesco e più in generale nel centro storico, riguardavano principalmente le emissioni sonore per l'intrattenimento serale. Sono stati effettuati in diverse occasioni i rilievi fonometrici (la misurazione del suono, nda). Gli accertamenti sono scattati dopo i primi esposti, con un'attività di monitoraggio iniziata già nell'estate del 2016. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Stazione di San Felice Circeo, diretti dal luogotenente Antonio Mancini, e coordinate dalla Compagnia di Terracina guidata dal capitano Margherita Anzini. Gli ultimi episodi contestati risalgono a luglio di quest'anno. Dopodiché il pubblico ministero ha richiesto e ottenuto il decreto di sequestro dell'attività che è stato eseguito ieri.
Inevitabilmente il provvedimento - reso noto anche dai gestori con un post sulla pagina Facebook del "Greygoose Cafè" - ha suscitato un mare di reazioni e polemiche, principalmente sui social network, dove è stato lanciato anche l'hashtag #iostoconspago. Si tratta infatti di un'attività molto frequentata del centro storico di San Felice Circeo, sia in estate che in inverno. Un punto di ritrovo soprattutto per i giovani.
Con ogni probabilità sarà presentato in tempi rapidi ricorso al Riesame contro il decreto di sequestro per cercare di riaprire i battenti prima della fine di questa stagione turistica.