Proseguono senza sosta le indagini condotte dalla capitaneria di porto per cercare di individuare il conducente del gommone che venerdì mattina ha travolto un subacqueo nel mare di San Felice Circeo. Il responsabile rischia l'accusa di lesioni personali e omissione di soccorso, senza contare eventuali addebiti di natura amministrativa.
Già, perché il gommone dopo aver colpito il sub, un 30enne di Roma che stava praticando attività di pesca in apnea con tanto di boa segnaletica, non si è fermato a prestare soccorso. Se n'è andato via. Chiaramente è impossibile al momento appurare se l'abbia fatto volontariamente o non essendosi accorto dell'impatto.
C'è però anche un altro fattore di cui occorre tener conto. Quel natante lì non avrebbe proprio potuto esserci. L'incidente è avvenuto a una distanza dalla scogliera di 30 o al massimo 50 metri. Il gommone, invece, avrebbe dovuto navigare ad almeno 150 metri dalla costa. Ma così non è stato. Al vaglio degli investigatori pure un ulteriore elemento degno di approfondimento. È infatti risaputo che in alcune zone del promontorio vigono precise restrizioni dettate da ragioni di sicurezza. E per la precisione dovute al rischio idrogeologico. In certi tratti di scogliera (e nello specchio acqueo antistante) sono sostanzialmente vietate tutte le attività, comprese la navigazione e la pesca. A quanto pare il punto in cui è avvenuto l'incidente non ricadrebbe nella "zona rossa". Sono però in corso degli accertamenti.
Ancora da ricostruire con esattezza la dinamica dell'accaduto. Quel che è certo è che un gommone di colore scuro (verde o nero) ha colpito il sub mentre era in apnea ed è poi fuggito. Fortunatamente il 30enne è riuscito a gridare aiuto avvicinandosi alla riva ed è stato sentito dagli abitanti di una villa lì vicino. Subito sono stati allertati i soccorsi, con l' intervento di recupero del ferito tutt'altro che semplice. Si tratta infatti di una zona impervia. A operare la capitaneria di porto di San Felice diretta dal comandante Dino Mucciarelli e coordinata dall'ufficio circondariale marittimo di Terracina guidato dal tenente di vascello Alessandro Poerio, i soccorritori e il personale medico del 118, i carabinieri e anche il personale della cooperativa "Circeo 1°" che ha messo a disposizione un mezzo per trasportare il ferito fino al piazzale del porto. Qui è stato preso in carico dall'eliambulanza che lo ha trasferito al "Goretti": gli sono state diagnosticate lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.