Alla stazione delle autolinee nuove c'è sempre qualcuno che aspetta sui gradoni in cemento. Spesso, ovviamente, si tratta di viaggiatori in attesa dei pullman della tratta extraurbana che portano nelle città vicine. Ma tante altre volte appare più un bivacco.
Come sentinelle, ragazzi italiani e stranieri scrutano ciò che li circonda quasi sembra che debba sempre accadere qualcosa. Qui, non troppo tempo fa, sono saltate fuori armi come asce, machete, catene e bastoni durante una rissa. Si spaccia abitualmente. Questa doveva essere la centrale di smistamento della città, con negozi, servizi, biglietterie e punti di ristoro. Perché non lo sia diventata è difficile a dirsi. Ma di fatto oggi è un focolaio di degrado sociale prima ancora che materiale. La compravendita di droga è il fenomeno è più evidente nei periodi in cui migliaia di ragazzi sciamano fuori dagli istituti superiori diretti ai paesi limitrofi. Un via vai quasi impossibile da sorvegliare e anche stabilire un punto di osservazione con telecamere di sicurezza è stato un problema negli anni. Gli spacciatori si arrampicavano sugli alberi che sporgevano dalle tettoie raggiungendo le telecamere per distruggerle. La soluzione è stata quella di eliminare gli alberi. Per motivi estetici si è rivestito con un tappeto di erba sintetica il prato che spesso veniva usato per nascondere la droga da rivendere in caso di controlli. La polizia fa quello che può, ma l'area da controllare è vasta e piena di punti di fuga e di occultamento. Unico presidio esterno della struttura, un grottesco box informazioni piantato in mezzo al piazzale, spesso inutilizzato. All'interno ci sono alcuni uffici comunali: l'assessorato all'ambiente occupa quasi tutto il secondo piano e quello della mobilità sta al primo. Per il resto vuoto assoluto.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (21 agosto 2017)