«Sporcizia e incuria ovunque, resti di cibo e buste di un fast food abbandonate, ombrelloni e tende da campeggio che davano origine a un colorato, triste Carnevale». È questa la descrizione che un pescatore subacqueo di Latina, Sandro Arcieli, ha voluto inviare al nostro giornale, riportando quanto vissuto nella giornata dedicata a San Rocco - ossia lo scorso 16 agosto - in una delle spiagge più caratteristiche del Lazio, interna all'Uttat di Nettuno ma aperta gratuitamente al pubblico nei mesi di luglio e agosto.
In particolare, il nostro lettore, dopo aver ricordato la ricchezza del sito - in termini di reperti storico-archeologici - nei decenni scorsi, ha poi focalizzato l'attenzione sullo stato dei luoghi, preoccupante sia sotto l'aspetto del rispetto per l'ambiente che in merito alla tutela del maniero.
«Il sito archeologico viene ‘stuprato' giornalmente da anni, violentato, saccheggiato da personaggi senza scrupoli. Sono stati rimossi con precisione chirurgica, mosaici, pietre lavorate, un bellissimo affresco, anfore e resti di esse. Nulla è più al suo posto, tutto rubato, depredato. Sul ponticello ad archi, che collega il castello alla terra, sono stati accesi dei fuochi da campeggiatori improvvisati, danneggiando gli antichi intonaci - scrive ancora il nostro lettore - Il portone in legno del castello è ricco di cuori incisi con punte metalliche, recanti le iniziali e i nomi, dagli innamorati di turno».
Insomma, uno spettacolo aberrante, contornato da rifiuti che vengono abbandonati dai bagnanti oppure gettati dalle barche: in tal senso, già nelle scorse settimane erano stati segnalati episodi di inciviltà, con le persone che - pur vedendo i cestini posizionati in zona pieni - avevano accatastato la spazzatura, poi sparsa in spiaggia e nella vegetazione dagli animali.
In chiusura, il nostro lettore ha voluto lanciare un'idea: «Basterebbe che il Comune si riappropriasse dell'area, trasformandola in quello che in realtà è già: un sito archeologico di importanza mondiale. Attirerebbe migliaia di turisti e appassionati di archeologia terrestre e subacquea, dando lavoro a decine di persone e volontari». Un'idea che, forse, non è da sottovalutare.

L'episodio

Torre Astura presa d'assalto, letteralmente. Il tratto di mare più bello di Nettuno è tra i più frequentati del territorio e richiama avventori da ogni parte della Regione. Stavolta, però, a fare notizia non è la spiaggia piena di ombrelloni, ma alcuni turisti che hanno deciso di scalare il castello per godersi il panorama dalla cima del monumento storico nettunese. Peccato, però, che il castello sia interdetto e che le due persone «sono entrate a proprio rischio e pericolo, ma anche in spregio ai divieti», come racconta la persona che si trovava in spiaggia e vedendo la scena ha deciso di immortalarla in uno scatto, denunciandola pubblicamente.
La stessa persona frequentatrice della spiaggia, poi, segnala anche quello che a suo avviso è «un assalto scomposto dei bagnanti ai ruderi della villa romana presenti in spiaggia. L'apertura della spiaggia ai turisti - si chiede il cittadino infastidito dal comportamento di molti - deve contemplare anche l'aggressione ai nostri beni culturali? Sarebbe bello piuttosto lavorare alla creazione di un Parco archeologico e alla tutela di quest'area lasciata in mano ai passanti senza alcun controllo».
La zona, infatti, troppo spesso viene presa di mira dagli incivili e praticamente ogni settimana quel tratto di mare appare quasi come una discarica, mentre dovrebbe essere tenuto come un gioiello, sia per la sua bellezza paesaggistica sia per il suo inestimabile valore storico-culturale.