Dopo circa tre mesi è finita la latitanza di Carlo Zizzo, il 57enne condannato in via definitiva dopo essere stato arrestato nel 2012 nell'ambito dell'operazione "San Magno". Ieri l'arresto della squadra mobile di Roma, che pare abbia rintracciato il fondano nell'attività di un barbiere.  Carlo Zizzo, che è stato condannato in via definitiva a 13 anni e 10 mesi (ha già scontato parte della pena) aveva fatto perdere le proprie tracce dal giorno successivo alla pronuncia della Cassazione, che ha sostanzialmente confermato la sentenza della Corte d'Appello di Roma salvo alcuni annullamenti (certi con rinvio) per dei capi d'imputazione o delle singole posizioni degli imputati. Tra le altre cose, l'Appello dovrà tornare a pronunciarsi sulla presunta intestazione fittizia di beni contestata a Carlo e al fratello Alfiero Zizzo.  Il 57enne aveva il braccialetto elettronico, una misura restrittiva successiva ai primi due gradi di giudizio. E non è ben chiaro come abbia fatto, a fine maggio di quest'anno, a eludere i controlli. L'allarme, infatti, scatta immediatamente quando si esce da un determinato perimetro consentito o se si tenta di manomettere il braccialetto. 

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