È settembre, l'anno scolastico è iniziato, ma i bambini dell'asilo di via Aniene, a Nettuno, sono ancora senza una scuola. Monta la rabbia dei genitori per una situazione che doveva essere risolta e che invece peggiora di giorno in giorno. Dopo i danni alla struttura che hanno reso inagibile il plesso di Cretarossa, i genitori dei piccoli alunni erano stati rassicurati dall'ex assessore Biondi e dall'assessore Pompozzi che, entro settembre, i bambini sarebbero stati sistemati in una struttura idonea. Quella ipotizzata era un'ala della scuola Media di via Canducci, ma i lavori non sono mai partiti, col cantiere che è ancora lì per l'insicurezza degli alunni. Così i bambini dell'asilo di via Aniene sono stati dislocati in una palestra della scuola di via dell'Olmo dove fanno lezione e dove mangiano, vista la mancanza di un refettorio. Un disagio doppio, visto che la loro presenza impedisce anche agli altri bambini del plesso di svolgere attività fisica. Altre due classi sono state spostate nel plesso di via Teulada, concepito solo per i bambini della scuola Primaria. Le aule qui ci sono, ma i servizi igienici non sono adatti per i bambini dai tre ai sei anni e creano non pochi disagi.

«Ci avevano parlato - spiegano i genitori dei bambini - di un progetto che avrebbe riportato i nostri figli in classe, in una scuola decente, entro settembre. Ovviamente siamo molto lontani da quella promessa. Le classi dei nostri figli sono passate da un ragionevole numero di 15-20 bambini a classi praticamente ingestibili con trenta alunni. L'idea che una di queste possa passare il suo primo anno di asilo in una palestra è inaccettabile, per loro e per tutti gli altri bambini a cui si nega il diritto allo sport. Lo stesso vale per le classi che sono state spostate a via Teulada: gli spazi sono strettissimi».

Le mamme ora stanno preparando un dossier sui provvedimenti annunciati e quelli presi, definiscono la situazione "surreale" e sono pronte a una protesta significativa.

Intanto, dal Comune è arrivata una risposta che è più una cronistoria. «Stiamo lavorando per dare una scuola ai bambini - si legge nella nota – questo è l'obiettivo di ogni scelta compiuta finora dal Comune di Nettuno a partire dall'ordinanza del settembre 2016 di interdizione del plesso di via Aniene». Dopo un lungo elenco di tutte le fasi di questa vicenda, dall'interdizione della scuola nel settembre 2016, il comune spiega che: «In attesa di risposta da parte della Cassa Depositi e Prestiti senza la quale non può disporre dei fondi necessari a procedere alla gara che sarà bandita attraverso la Stazione Unica Appaltante della Città Metropolitana di Roma Capitale trattandosi di un importo superiore ai 100.000 euro. Senza le risposte degli organi superiori all'istituzione comunale non è attualmente possibile procedere su altri passaggi. La situazione logistica che consente ai bambini di via Aniene la frequenza della scuola materna rimane di competenza della dirigenza scolastica». Intanto i bambini restano dove sono, chissà per quanto tempo.