Fu protagonista di un'aggressione al porto di Ponza ai danni di un titolare di un'attività concorrente.
In primo grado venne condannato ed ora la Corte d'Appello di Roma seconda sezione penale ha confermato la sentenza di condanna di primo grado nei confronti Salvatore M. 41 anni di Ponza, accusato di avere riempito di botte il suo concorrente. Il motivo fu legato a chi doveva accaparrarsi i turisti da accompagnare a Frontone.
L'episodio, che suscitò grande scalpore all'epoca, si verificò il 26 luglio del 2010 al porto di Ponza, a Punta Bianca di preciso. Questa è la zona del porto dove ci sono le imbarcazioni che offrono servizio di noleggio, o di taxi per trasportare i turisti in giro per l'isola o per accompagnarli alla spiaggia di Frontone. Una spiaggia quest'ultima che non è raggiungibile via terra ma solo via mare, quindi è necessario avere un natante, o diversamente esiste questo servizio che viene gestito da cooperative o società private. I protagonisti di questa vicenda sono appunto i titolari di questo tipo di attività. Tra i due non correva buon sangue e c'era dell'acredine ben visibile.
Secondo quanto venne ricostruito dagli inquirenti nell'immediatezza dei fatti, l'imputato Salvatore M. (assistito dagli avvocati Sergio Costantini e Vincenzo Macari) e la parte lesa, S.R.T. 61 anni di Ponza (assistito dall'avvocato Alessandro Parisella), quella mattina come ogni giorno erano al molo del porto.
Un gruppo di turisti aveva manifestato la volontà di usufruire del servizio dei trasporto nautico del 61enne, ma prima avrebbero dovuto munirsi di biglietto. A quel punto i turisti andarono alla biglietteria, ma era quella della concorrenza, dell'imputato appunto. A questi non conoscendo esattamente l'appartenenza delle biglietterie chiesero al 41enne se fare il biglietto presso la sua biglietteria era lo stesso.
Questi rispose di sì.
La parte lesa sentì quanto stava succedendo e raggiunse la biglietteria con l'intenzione di chiarire che non era affatto la stessa cosa. Dalle parole si passò ai fatti. Sempre secondo quanto ricostruito dai carabinieri che intervennero, il 41enne si scagliò contro il 56enne e lo riempì di botte. Lo colpì con calci e pugni procurandoli delle lesioni personali consistite in trauma cranico con transitoria perdita di coscienza, oltre alla frattura della ossa nasali. S.R.T. cadde senza conoscenza sulla banchina del molo in una pozza di sangue. Vennero subito chiamati i carabinieri e i soccorsi. Le sue condizioni richiedevano un ricovero presso una struttura più attrezzata. Venne trasportato d'urgenza all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina dove venne ricoverato e curato. Nei confronti del 41 scattò l'arresto per lesioni personali aggravate dai futili motivi.
I militari raccolsero la testimonianza dei turisti che loro malgrado si trovarono ad assistere a quella brutta scena.
In primo grado venne condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Gaeta, due giorni dopo il fatto (il 28 luglio) con il giudizio abbreviato a due anni, un mese e 15 giorni di reclusione.
A sette anni di distanza sette anni dalla sentenza di primo grado ieri nel primo pomeriggio è stata pronunciata la sentenza di secondo grado, che ha confermato la pena.
Non appena saranno depositate le motivazione la difesa penserà se presentare ricorso in Cassazione.