Il caso di Aprilia, luogo di passaggio degli autori delle stragi di Berlino e Marsiglia finisce in parlamento. A occuparsi della questione, interrogando il ministro dell'Interno Marco Minniti sulle azioni intraprese per fugare ogni dubbi sui possibili contatti intercorsi tra Anis Amri e Ahmed Hanachi e sull'eventualità che la città nord pontina sia divenuta punto di riferimento per cellule jihadiste o frange islamiche estremiste, la senatrice ex grillina Ivana Simeoni, oggi nel gruppo misto, attraverso una interrogazione a risposta scritta firmata anche dalla senatrice Cristina De Pietro della Federazione dei verdi. Il punto da cui partire, secondo la parlamentare, la presenza dei due attentatori, che seppure in luoghi e periodi diversi hanno soggiornato in città: Anis Amri, autore a dicembre 2016 della strage presso il mercatino natalizio di Berlino ospite di un connazionale tunisino a Campoverde nel 2015; Hanachi, che il primo ottobre scorso ha colpito a morte due ragazze presso la stazione Saint-Charles di Marsiglia, ad Aprilia tra il 2009 e il 2014, presso la casa dei suoceri in via Guido Rossa. Possibili contatti tra i due nel periodo di permanenza ad Aprilia, fino ad oggi non confermati, restano al vaglio degli inquirenti. Fondamentale secondo la senatrice Simeoni l'impegno del governo per capire se Aprilia sia una città sicura, nonostante la vastità del territorio renda difficili controlli a carico di stranieri. «Gli agenti dell'Antiterrorismo – sottolinea Simeoni - hanno rilevato contatti tra Amri e altri 4 tunisini espulsi dal Ministero dell'interno nell'area di Latina. La notizia, inoltre, dell'arresto del fratello di Ahmed Hanachi, Anis, a Ferrara lo scorso 7 ottobre, solleva ulteriori timori e perplessità.