E' stata denunciata per incendio boschivo colposo alla Procura della Repubblica una donna di 50 anni, considerata responsaibile dell'incendio che si è propagato lo scorso 25 ottobre in località San Silviano, a Terracina. Questo l'esito delle indagini condotte dai Carabinieri della Stazione forestale di Terracina. I militari, a conclusione di un'attenta attività investigativa, attraverso il c.d. M.E.F. (metodo delle evidenze fisiche), hanno potuto accertare che l'evento incendiario risultava di matrice colposa e si era originato in un'area privata, di proprietà della sig.ra M. A., di anni 50. Nello specifico si accertava che le fiamme si erano propagate a causa nell'abbruciamento dei residui vegetali. La propagazione del fuoco è stata incentivata, oltre che dalla presenza di vegetazione secca e di terreno incolto, anche da un forte vento proveniente da sud-est. Le fiamme hanno interessato un'area boschiva dell'estensione di circa 5 ettari. Per la donna, proprietaria del terreno, è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Latina per il reato di incendio boschivo colposo, articolo 423 bis del Codice penale, introdotto dalla legge quadro sugli incendi boschivi n. 353/2000. L'incendio dello scorso 25 ottobre aveva riportato la paura dei residenti dopo gli incendi estivi che hanno distrutto ettari ed ettari di macchia mediterranea in collina. 

Nello stesso contesto di controllo i militari del gruppo Forestale proseguono coi controlli sul rispetto delle leggi per i vincoli. Nei giorni scorsi, durante attività di vigilanza su tali aree, venivano svolti controlli alle squadre che effettuano la caccia in braccata al cinghiale, accertando che venivano disattese le più elementari norme previste dal disciplinare che regolano la materia. Sono state elevate, in un solo controllo, oltre 25 sanzioni amministrative, per un importo complessivo di Euro 2.800. Altri controlli sono stati effettuati sempre nelle aree prospicienti le zone distrutte dal fuoco, e anche in questo caso sono state elevate altre 4 sanzioni amministrative, nonché un sequestro di fucile, selvaggina e richiamo elettronico, deferendo all' A.G. una persona del luogo per violazione alla Legge n. 157/1992 (norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio). L'attività di vigilanza continuerà costantemente per verificare il rispetto della normativa di settore nelle diverse aree percorse dal fuoco.