E' stato accolto dal Tar del Lazio il ricorso di Rida Ambiente per l'annullamento dell'autorizzazione ambientale concessa ad Ecoambiente srl circa la costruzione di un impianto di tmb a Montello.
In particolare la società di Aprilia, che opera sempre nel settore dello smaltimento dei rifiuti, aveva sollevato la illegittimità della determina del Dipartimento Territorio della Regione Lazio emessa il 12 febbraio 2015 e contenente appunto il via libera all'autorizzazione integrata ambientale per il progetto di Ecoambiente. Tra le eccezioni contenute nel ricorso quella relativa al fatto che Ecoambiente era «già titolare, in regime di affidamento diretto e di privativa comunale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella discarica di Borgo Montello» e avrebbe avuto, stante quella posizione, anche la possibilità di costruire un impianto di Tmb.
Ciò avrebbe consentito alla srl di estendere il proprio ambito di attività «senza procedure di evidenza pubblica e senza separazione societaria», da un settore in privativa (ossia lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) a un ambito operante in regime di concorrenza, il cui bacino di utenza andava a coincidere con quello in cui opera, appunto, l'autrice del ricorso, ossia Rida Ambiente. Il Tribunale ha censurato anche la mancata rilevazione da parte della Regione di tutti gli impianti esistenti sul proprio territorio, cosa che avrebbe dovuto fare in una conferenza di servizi antecedente l'autorizzazione e che invece non risulta agli atti. A questo proposito una nota diffusa ieri da Rida Ambiente sottolinea come «la Regione non ha preso in considerazione che la Rida è oggi in grado di soddisfare il fabbisogno di bacino».
Va detto che dalla determina di autorizzazione dell'impianto (febbraio 2015) ad oggi molte cose sono cambiate sia per Ecoambiente che per la discarica di Borgo Montello.
Quest'ultima infatti risulta chiusa da un anno poiché l'invaso di Indeco è stato sequestrato e quello di Ecoambiente è stato bloccato dalla stessa società in attesa delle autorizzazioni per il sovralzo che ancora non ci sono.
Sul fronte societario invece è fallito il primo proprietario di Ecoambiente, cioè Latina Ambiente spa, la partecipata del Comune di Latina. E nell'ambito della procedura concorsuale la curatela della Latina Ambiente ha messo in vendita la sua quota di Ecoambiente per 1,9 milioni di euro, al fine di recuperare parte dei debiti della spa fallita. Inoltre anche il servizio dei rifiuti urbani a breve andrà alla nuova società costituita dal Comune di Latina e interamente pubblica, la Abc.