Via i sigilli dalle opere che ricadono nel piano integrato di Sperlonga. A deciderlo sono stati i giudici del Tribunale del Riesame di Latina, che ieri hanno sciolto la riserva assunta dopo l'udienza delle scorse settimane. La pronuncia dei magistrati pontini, la seconda sul ricorso promosso dal Comune, arriva dopo un tortuoso iter giudiziario e a seguito dell'annullamento con rinvio deciso dalla Quarta sezione penale della Cassazione.
La misura cautelare era scattata nell'estate del 2015 nell'ambito dell'inchiesta per lottizzazione abusiva condotta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Il procedimento penale - tre gli indagati - è in corso. A essere contestato è il piano integrato del 1999 e il successivo progetto di completamento. In totale, a finire sotto sequestro, aree per 140mila metri quadrati e per un valore di oltre cento milioni di euro. Si trattava di lotti inedificati o in costruzione, strade e anche parcheggi, con relativi mancati incassi per le casse pubbliche. Una situazione che, come lamentato da diversi cittadini proprietari di immobili in corso di costruzione, ha causato più di qualche problema. Alcuni, infatti, si sono visti sequestrare la prima casa e sono stati costretti a trovare immobili in affitto, altri hanno avuto difficoltà a far fronte ai mutui contratti.
Ora quelle aree, dopo due anni di carte bollate, tornano libere. La pronuncia, dicevamo, arriva dopo l'annullamento con rinvio deciso dalla Cassazione, che aveva rilevato una serie di carenze motivazionali da parte del Tribunale del Riesame. Si parlava di «carenze argomentative» e di «motivazione apparente ovvero inesistente» con riferimento all'ordinanza del Tribunale del Riesame emessa a novembre 2016 che confermava la misura cautelare. Ora i magistrati pontini, esaminate le argomentazioni dei giudici di legittimità, hanno sentenziato il dissequestro immediato delle aree. Ora si attende il deposito delle motivazioni.