Paura e rabbia sono i sentimenti provati da chi venerdì ha visto i massi staccarsi dalla montagna e rotolare lungo i propri terreni per decine e decine di metri, fino ad arrivare a bordo strada. E' successo a Sezze, zona Casali, località "La Vetrina", ovvero una delle innumerevoli zone andate a fuoco l'estate scorsa. Proprio la rarefazione della vegetazione e la mancanza di un monitoraggio preventivo, costituiscono le cause di un evento che avrebbe potuto avere senza dubbio conseguenze peggiori se solo fosse accaduto il giorno dopo. I terreni in questione sono infatti degli uliveti in cui proprio in questo periodo si sta svolgendo la raccolta delle olive, per fortuna, solo il sabato e la domenica, quando non c'è lavoro. Guardando la fine che hanno fatto proprio alcuni alberi di ulivo, tranciati e spezzati come fossero grissini dalla corsa dei due massi più grossi verso valle, si capisce cosa sarebbe potuto accadere se ci fossero state delle persone. Cinque massi, di cui due enormi (uno dal peso di svariati quintali), si sono staccati rotolando giù, passando accanto ad un furgone sul cui cofano è caduta solo terra e qualche sassetto, finendo con il fermarsi a pochi metri da via Antignana.

Segnalato l'accaduto alle forze dell'ordine, sul luogo si sono precipitati alcuni tecnici dell'Ufficio Comunale competente, che hanno rilevato l'accaduto e apposto del nastro. Per ora non sono state emesse ordinanze o altre provvedimenti. Di certo, visto l'accaduto, sarebbe il caso di organizzare una ricognizione per isolare possibili punti di criticità prima che possa ripetersi quanto successo, magari stavolta, andando verso le case.