Si sono svolti ieri pomeriggio i funerali del piccolo Antonio S., il neonato di Priverno morto all'ospedale di Frosinone pochi giorni dopo la sua nascita. Per l'ultimo saluto al bimbo, oltre ai genitori del piccolo e alle sorelline, straziati da un dolore lancinante che al momento non pare attenuarsi, c'erano i parenti tutti, gli amici ma anche molti cittadini privernati, toccati dalla storia di un bimbo strappato all'affetto di tutti in circostanze ancora da chiarire. Sia la magistratura che la Asl hanno infatti aperto un'inchiesta sulla morte del bimbo per cercare di comprendere quali siano state le cause del decesso. I funerali sono arrivati a distanza di dieci giorni proprio per permettere l'esecuzione di tutti gli esami di rito sul corpicino del neonato. Durante la Messa, celebrata nella Cattedrale di Santa Maria in una compostezza quasi irreale nonostante i tantissimi partecipanti, per cercare parole di conforto per i due giovani genitori il parroco, don Giovanni, ha invocato un silenzio per una profonda riflessione. Citando il Vangelo di Matteo, il sacerdote ha ricordato le tribolazioni di Geremia, che nonostante tutte le prove cui è stato sottoposto non ha perso la fede. Allo stesso modo, di fronte a una prova tanto severa, ha invitato i presenti al silenzio; un silenzio necessario a ritrovare la tranquillità e la riflessione in cui intravedere il disegno divino che in circostanze come queste appare all'uomo inspiegabile. Non può far altro don Giovanni: per chi crede, ora Antonio ora è in un luogo migliore. Finita la Messa, la minuscola cassa bianca è stata accompagnata fuori attraverso la scalinata addobbata con piccole corone di fiori bianchi, la gente da una parte e dall'altra e palloncini bianchi che si sono levati verso il cielo. Caricato il feretro sul carro funebre, il corteo ha fatto rotta verso il cimitero accompagnato a piedi da chi ha voluto partecipare al primo e ultimo tragitto della vita terrena di Antonio.