Strade e buche, marciapiedi dissestati, insidie nascoste sotto una pozzanghera piena d’acqua, trappole invisibili anche per colpa della scarsa illuminazione. La casistica degli incidenti stradali è lunga e variegata, come la lista di episodi che ci si trova a leggere scorrendo l’albo pretorio del Comune di Fondi. Qui, di tanto in tanto, spuntano atti amministrativi che sanciscono il pagamento del Comune di somme a favore di privati da risarcire. Ma perché? Semplice: a seguito di una specifica attività istruttoria vengono riconosciute le responsabilità dell’ente comunale e quindi ci si piega a risarcire i cittadini che lo richiedono. 

Da un’analisi degli atti prodotti dall’ente guidato dal sindaco Salvatore De Meo, si scopre così che nel 2015 il Comune di Fondi ha determinato circa 30 risarcimenti di danni a cose o persone, per somme inferiori ai 2.500 euro. Come previsto da un contratto assicurativo in essere, c’è una franchigia per cui il soggetto assicurato (il Comune) liquida personalmente in modo diretto risarcimenti al di sotto del tetto stabilito dalla franchigia stessa, senza quindi l’intervento della compagnia assicurativa. La pratica prevede che il Comune e il privato si mettano d’accordo e, con la stipula di una transazione bonaria, riescano a trovare un punto d’incontro sulla somma per quietare la lite.

Trovata l’intesa sulla cifra, il gioco è fatto col Comune che paga e il privato che viene risarcito: così si riesce a saltare passaggi che allungherebbero ulteriormente i tempi della querelle. Di questi pagamenti in effetti se ne trovano una sfilza, per importi vari. Dai 100 euro per un incidente, evidentemente irrisorio, in via Mola di Santa Maria fino agli oltre mille euro per un sinistro nella centralissima piazza Unità d’Italia. Né mancano casi più “pesanti”, come i quasi 2 mila euro per un incidente in via Battisti. Col caso record di via Toniolo da dove arrivano diverse richieste di risarcimenti da parte dei privati. 

Centro o periferia non fa differenza. Viale Regina Margherita come via Stazione, via San Magno come via Spinete: la mappa degli incidenti non fa sconti. Calcolatrice alla mano, viene fuori che nel 2015 i soldi spesi sono circa 25 mila euro. La domanda è una sola: ma queste cifre non potrebbero essere spese per sistemare le strade? Si eviterebbero incidenti e liti con i privati. E invece, allo stato attuale, il danno è doppio, perché oltre a tenere le strade dissestate e pericolose, il Comune ci rimette anche i soldi nel dover risarcire automobilisti e pedoni che restano vittime di episodi le cui responsabilità fanno capo all’ente.