Eâ stato fissato al 27 giugno il processo per scaturito dalla maxi inchiesta sullâex Avir. Dopo anni di stop a causa della chiusura del tribunale di Gaeta con il relativo smistamento dei fascicoli a Terracina e Latina, lâinchiesta e il relativo processo scaturito dalla maxi inchiesta sullâex Avir sembrava ormai finito nel nulla. Eppure è ancora tutto da definire. Lâindagine ha visto iscrivere nel registro degli indagati 27 persone tra ex amministratori, tecnici, notai, commercialisti e imprenditori. Il progetto per la riqualificazione dellâarea dellâex vetreria Avir di Gaeta valeva oltre cinquanta milioni di euro. Le certificazioni che ne attestavano la validità , secondo gli inquirenti erano irregolari tanto che nel luglio 2011, e poi nel successivo dicembre, lâintera ex fabbrica fu sequestrata su disposizione della Procura della Repubblica di Latina da Carabinieri, Nipaf e Polizia Municipale al termine di unâinchiesta condotta dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Una superficie di 25.576 metri quadrati nel pieno centro cittadino a due passi dalla spiaggia di Serapo, un valore stimato di circa quindici milioni di euro. Secondo le indagini, tra il 2008 e il 2009 otto notai avevano già perfezionato gli atti di compravendita dei lotti realizzando sulla carta ventidue unità immobiliari. Un consorzio, «Terra dei due Mari», che puntava allâedificazione privata allâinterno dei singoli lotti lavorava già da marzo del 2011 alla vendita. Solo che, sempre stando allâinchiesta, lâiter amministrativo che prevede il cambio di assetto urbanistico secondo passaggi successivi in Consiglio comunale, e previo parere favorevole della Regione, fosse di fatto saltato cosicché il frazionamento e la successiva vendita a cui avrebbe proceduto tra il 2001 e il 2011 la Gaim proprietaria del sito, di fatto, avrebbe, secondo la Procura, «anticipato e veicolato le determinazioni dellâamministrazione comunale» facendo trovare la città di fronte a un progetto finito. Oltre al processo penale corre parallelo la battaglia degli interessati per il dissequestro della struttura. Dopo il doppio diniego del Tribunale del Riesame di Latina, a fine giugno del 2014 il sequestro è stato confermato anche dalla Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso avanzato dalla Holiday srl, la società che dalla Gaim aveva acquisito la zona delle âCasine Rosseâ. E dopo vari rinvii si è arrivati finalmente allâora della verità , quando la prossima settimana il processo entrerà nel vivo davanti al giudice Laura Morselli. Lâultima udienza svoltasi dinanzi al giudice monocratico di Gaeta, vide lâapertura del dibattimento con lâesclusione della richiesta di costituzione di parte civile degli ex dipendenti della vecchia vetreria. Dopo tanto tempo lâAVIR torna nuovamente in Consiglio Comunale. Tra i punti allâ ordine del giorno che verranno dibattuti giovedì 6 ottobre infatti è contemplata la ratifica della deliberazione della Giunta Comunale n°214 del 20/09/2016 ad oggetto: âVariazione straordinaria di bilancio - Realizzazione degli interventi di messa in sicurezza dellâarea industriale ex AVIR di cui allâordinanza del Commissario Straordinario n°51 del 27/02/2007â. Nella deliberazione si legge che â successivamente allâapprovazione del Bilancio di Previsione 2016/2018 si è palesata la necessità di apportare in via dâurgenza variazioni al bilancio previsione in termini di competenza e cassa derivanti dallâesigenza di realizzare lâintervento per la salvaguardia della pubblica incolumità e igiene allâimmobile Ex Avirâ. Tali variazioni, da sottoporre quindi alla ratifica del Consiglio Comunale riguardano una spesa di duecentoottantamila euro.
Ex Avir, dopo il lungo stop riparte il processo
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