Apre il secondo point dopo quello a Morbella e lo fa in pieno centro, Davide Lemma. «E’ il mio modo per dimostrare che non mi tiro indietro, ma vado avanti come un treno». Ma i tentativi di stringere un’intesa con l’imprenditore ci sono stati e alcuni candidati sono stati a un passo davvero dalla stretta di mano decisiva. E’ Lemma stesso a dirlo. «Mi lega una profonda amicizia e un rispetto reciproco con Alessandro Calvi. Però c’è qualcosa nelle sue liste che non mi convince e che impedisce qualsivoglia accordo». Il riferimento a personaggi discussi come Enzo Malvaso non è casuale. Del resto sulle pareti del point Lemma ha preteso ci fossero articoli di giornale e siti web che hanno raccontato le nefandezze urbanistiche e non del capoluogo. Ed è impossibile non riconoscere il palazzo “Malvaso” di Borgo Piave. «Legalità è la parola chiave del mio impegno. Dobbiamo riportare il rispetto delle regole nella nostra città - ha spiegato Lemma - A chi mi dice che non ho esperienza, rispondo: io dell’esperienza dei politici che hanno amministrato fino a oggi non so che farmene. Il commissario Giacomo Barbato ha dimostrato col suo lavoro che si possono rispettare le regole e fare buona amministrazione. E’ un esempio per tutti. Per il teatro c’era un preventivo di 800 mila euro per lavori che lui ha realizzato con poco più di 140 mila euro. Evidentemente qualcosa non torna. Lo sceglierei come sindaco, se fosse possibile».
La conclusione, dunque, è che Davide Lemma «resta in pista, più convinto di prima. Per il bene della città, per difendere gli interessi di tutti i cittadini».