L'ingresso di Acea in Acqualatina non convince il sindaco Damiano Coletta e l'assessore all'ambiente Roberto Lessio. "Da fonti giornalistiche locali - specificano i due amministratori - veniamo informati sul fatto che né i Comuni proprietari del 51% delle azioni di Acqualatina, né il Comune di Roma (incidentalmente coinvolto), proprietario del 51% di Acea, avrebbero potere di intervento diretto su chi debba essere il partner industriale della società che attualmente gestisce il servizio idrico integrato nellâAto 4. Le cose stanno in modo ben diverso. Il comma 2 dellâarticolo 29 della Convenzione di Gestione, atto che regola i rapporti tra il gestore e gli enti affidatari, prevede che ogni variazione della compagine sociale di Acqualatina debba ottenere il preventivo gradimento dellâAutorità dâAmbito, cioè della Conferenza dei Sindaci, sede dove oggi la maggioranza granitica presente in passato è ridotta a pochi esponenti". Sindaco e assessore precisano poi che il gradimento dellâAutorità dâAmbito âè vincolato alla verifica del permanere delle garanzie tecniche, economiche e finanziarie, nonché della natura della proprietà , che sono state a base dellâaffidamentoâ. "Va da sé  che per esprimere il gradimento â sottolineano i - occorre che tutti i sindaci dellâAto 4 abbiano cognizione delle garanzie che regolano i rapporti tra le parti: in particolare quelle economico finanziarie e nel dettaglio quelle che interessano il finanziamento di 114,5 milioni di euro concesso nel 2007 dalla Depfa Bank. In coerenza con il nostro modo di approccio ai problemi, intendiamo analizzare e verificare nei minimi dettagli lâaccordo contrattuale". Fatta questa verifica, in base allo stesso comma, âil gradimento o il motivato diniego di gradimento deve essere espresso entro 30 giorni dalla data della formale richiesta; trascorso detto termine il gradimento si ritiene rilasciatoâ. Coletta e Lessio ricordano che "in passato questa regola del silenzio-assenso è stata utilizzata per condurre lâazionariato di Idrolatina (il socio privato di Acqualatina) nella composizione societaria attuale che vede i francesi di Veolia come unici azionisti. Allâatto dellâaggiudicazione della gara infatti i francesi erano in cordata con lâEnel, Acquedotto Pugliese, Italcogim SIBA ed Emas Ambiente (questâultima di proprietà dei Colucci già soci di Latina Ambiente). Anche in questo caso va da sé che esistendo la possibilità di un âmotivato diniego di gradimentoâ questo debba pur avere delle conseguenze sullâassetto societario prospettato. Viceversa, sempre a proposito di dinieghi, il socio privato parrebbe intenzionato a negare il diritto di prelazione sulle sue quote ai soci pubblici: non è questa la sede per approfondire il tema ma gli agganci giuridici di una simile tesi appaiono alquanto deboli". "Eâ particolarmente curioso che il management di questa società voglia comunque imporre un matrimonio dove né il partner prescelto (i Comuni dellâAto 4) né il socio di maggioranza di Acea (il Comune di Roma) intendono addivenire allâunione. Tanta fretta â conclude Lessio - sembra più che altro dettata dalla necessità di non verificare quale âdoteâ porti in sé questo matrimonio combinato, cosa che invece il sindaco di Latina vuole accertare nei minimi dettagli".
Ingresso di Acea in Acqualatina, sindaco e assessore frenano
Ingresso di Acea in Acqualatina, sindaco e assessore frenano
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