Al via la vendemmia in Italia con una produzione prevista in aumento del 5% rispetto ai 47,5 milioni di ettolitri del 2015.  I primi grappoli sono stati raccolti in provincia di Brescia, Franciacorta, col distacco di uve chardonnay che sono le prime, tradizionalmente, ad essere raccolte. Molto dipenderà da agosto e settembre, ma le escursioni termiche degli ultimi giorni, con gli abbassamenti di temperature, specie quelle minime, fanno ben sperare per una annata di buona qualità. In Italia la vendemmia parte con le uve pinot e chardonnay e prosegue a settembre e ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse sangiovese, montepulciano, nebbiolo. Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione nazionale sarà destinata per oltre il 40% ai 332 vini a denominazione di origine controllata (doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (docg), il 30% ai 118 a indicazione geografica tipica (igt) e il restante 30% a vini da tavola. Le previsioni sono ottime anche in provincia di Latina. “Andiamo incontro ad una buona stagione – spiega Andrea Pandolfo della Cantina Sant’Andrea, con sede a Borgo Vodice – con un probabile aumento della produzione intorno al 3% rispetto allo scorso anno. Se il tempo non fa le bizze verso il 20 agosto potremo iniziare la raccolta delle uve precoci, come chardonnay e sauvignon. Dobbiamo augurarci che l’andamento climatico resti stabile, garantendo come in questi giorni caldo di giorno e fresco la notte”. La Cantina Sant’Andrea è una delle realtà di punta del panorama vitivinicolo pontino e regionale. Cura coltivazioni per 100 ettari, con una produzione di 12/13mila quintali di uva che si traducono in una media di 800mila bottiglie. La vendemmia ha tempi diversi a seconda delle uve. Si parte con chardonnay e sauvignon, poi a settembre si passa ai vitigni circeo, trebbiano, malvasia, merlot, cabernet e infine a ottobre si raccolgono le tardive, come cesanese e moscato di Terracina. “Con l’inizio della vendemmia – ricorda Carlo Crocetti, presidente della Coldiretti di Latina – si attiva nel nostro paese un motore economico che genera quasi 10 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che offre lavoro a 1 milione e 300mila unità”. “La prossima vendemmia – aggiunge il direttore Paolo De Ciutiis – coinvolgerà in Italia 650mila ettari di vigne e 200mila aziende vitivinicole”. Secondo una ricerca Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano 18 settori, dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti e accessori. “Il futuro del vino pontino – conclude De Ciutiis – dipende sempre più dalla nostra capacità di promuovere e tutelare le nostre distintività, che sono la chiave del successo in un settore che ha cominciato finalmente a valorizzare le specificità territoriali”

 

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