Caos piscine, tanto per cambiare. Prosegue il braccio di ferro tra il Comune di Latina e il gestore degli impianti di via dei Mille, la Nuoto 2000 srl di Roberto Pellegrini, sulla conduzione delle due “vasche”.
Da una parte il Comune vorrebbe far valere l’iniziale contratto con la Nuoto 2000 srl che, al momento della costruzione dell’impianto scoperto, voluto dall’allora sindaco Zaccheo e dall’Assessore allo sport, Giovanni Di Giorgi, con un progetto di finanza per permettere alla Latina Pallanuoto di giocare la serie A1 nel capoluogo, aveva avuto in concessione sia la piscina scoperta all’interno del PalaBianchini, che quella scoperta. Dall’altra, invece, la Nuoto 2000 srl vorrebbe far valere l’accordo raggiunto sotto l’Amministrazione Di Giorgi, che prevedeva la gestione dell’impianto coperto e, soltanto nei mesi estivi (giugno-settembre) di quello scoperto, con lo stesso Comune a gestire, invece, la situazione della piscina “open” nei mesi invernali.
Una situazione delicata e di non facile risoluzione, nonostante le società che usufruiscono dell’impianto scoperto in via dei Mille, Latina Pallanuoto, Antares, Latina Nuoto e Ambranuoto, abbiano già trovato l’accordo sugli spazi acqua. Ratificato nella giornata di ieri alla presenza del vice sindaco, Paola Briganti e dell’Assessore allo Sport, Antonella Di Muro, ma che al momento serve a poco, visto e considerato che i due impianti, da sabato scorso, sono chiusi.
Ad un problema di accordi non trovati, infatti, se n’è aggiunto un altro relativo alla piscina coperta all’interno del PalaBianchini, chiusa per la rottura di un filtro. In parole povere, la piscina non è utilizzabile, l’acqua è verde e ci vorrà almeno un’altra settimana perchè torni tutto ad essere funzionale.
«Noi ci auguriamo - ha tenuto a precisare il direttore sportivo della Latina Pallanuoto, Roberto De Gennaro - che nel frattempo Comune e Nuoto 2000 trovino un accordo anche per la piscina scoperta, quella utilizzata da noi, ma anche da altre società di pallanuoto, come l’Antares, la Latina Nuoto e l’Ambranuoto. Il danno che ci stanno arrecando - ha spiegato lo stesso dirigente nerazzurro - è tanto, anche perchè il presidente Damiani ha sottoscritto dei contratti con giocatori e tecnici e, allo stato attuale delle cose, ad un mese dall’inizio del campionato, la squadra è praticamente ferma. Il lavoro in palestra è importante, ma noi - ha simpaticamente affermato De Gennaro - non siamo una squadra di calcio, abbiamo bisogno di lavorare in acqua, nella piscina dove giocheremo le partite interne di campionato. E la società - ha concluso il dirigente - non può certo sobbarcarsi altre spese, andare ad allenarsi e a giocare altrove. Il Comune ci ha garantito che la situazione, tempo una settimana, verrà sbloccata, mi auguro che sia così. Per noi, tra un mese, sarà campionato e non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo. Sono già tre giorni che la squadra è ferma».