Era lo scorso marzo quando durante una sua Lectio Magistralis il professore Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione Roma, annunciò alla gremita sala del Teatro D’Annunzio la realizzazione del Centro di Alta Diagnostica nel capoluogo pontino. Un lavoro che è proseguito imperterrito in questi mesi, come dimostrano le delibere del Comune e della Provincia in merito alla realizzazione del Centro, e su cui ora interviene anche l’amministratore unico della Fondazione Roma a Latina, l’avvocato Alfredo Loffredo.
A che punto è la realizzazione del Centro?
Siamo alla conclusione della gara di appalto - spiega l’ad della Fondazione Roma - Nei prossimi giorni verrà determinata la ditta vincitrice ed inizieranno i lavori di costruzione. Per la linearità del progetto, la realizzazione dell’opera avrà tempi contenuti anche perché la ditta assegnataria della costruzione e la ditta fornitaci dalla Siemens per le opere speciali opereranno congiuntamente.
Perché tanto ritardo per la realizzazione del centro?
È stato particolarmente laborioso e difficile coniugare l’idea progettuale della Fondazione con le burocrazie di Provincia, Comune, Università, Regione, Ministero della Salute, Consiglio Superiore della Sanità, Consiglio Nazionale della Ricerca e Comitati Tecnici. Però il vero ostacolo lo abbiamo incontrato con la Regione Lazio perché ci ha impedito di concretizzare il Centro presso l’ospedale Santa Maria Goretti, forzandoci a valutare la fattibilità dell’iniziativa presso un’università romana. La granitica volontà del professore Emanuele di realizzare comunque un centro sul territorio comunale anche al di fuori della Asl è stata determinante. Per questo il professor Emanuele ha respinto le pressanti sollecitazioni di delocalizzazione per mantenere la sua promessa fatta alla nostra città.
Dove nascerà il Centro?
Nel piazzale retrostante la Facoltà di Medicina, su un lotto di 1000 metri quadrati con possibilità di sopraelevazione di due piani di egual misura, con un comodato d’uso del Comune di Latina per 30 anni e con un congruo contributo generosamente concesso dall’amministrazione provinciale.
Quali sono i macchinari che verranno installati nel centro?
Una Rm Pet 3 Tesla e una Tac Force. Quest’ultima è la prima che viene installata in Europa. Entrambi sono macchinari che hanno una capacità di individuare qualunque patologia anche occulta con una definizione eccezionale, impossibile ad altri macchinari. La configurazione delle macchine che abbiamo scelto prevede programmi per ogni patologia e i numerosi accessori collegati definiscono un combinato con una sofisticazione unica, che rendono il Centro polifunzionale, la cui tecnologia scientifica e diagnostica è senza uguali sul panorama nazionali. Il costo delle macchine è altissimo e i nostri tecnici dovranno trascorrere un periodo di tempo in Germania per comprendere il funzionamento.
Quali sono le patologie che il centro seguirà?
Opereremo indagini su tutto il corpo umano, ma con particolare attenzione al sistema cerebrale, tutti i tipi di tumore, cuore, sistema cardiovascolare, sistema venoso, colonna vertebrale, patologie dell’apparato dirigente e altro. L’estrema velocità di esecuzione degli esami (0,25 secondi una rotazione completa) consentirà indagini per lo studio del cuore e del sistema cardiovascolare senza l’uso di betabloccanti e senza l’ausilio di mezzi di contrasto. Inoltre la rapidità dell’esecuzione permetterà lo studio e la diagnosi per pazienti pediatrici che ovviamente sono sottoposti a rapidi e repentini movimenti istintivi: essendo l’esame più veloce del movimento involontario rende possibile l’esecuzione di indagini pratiche anche senza l’ausilio di mezzi contenitivi del paziente e senza bisogno di sedazione. Un impegno particolare verrà rivolto a quello che l’organizzazione mondiale della Sanità ritiene il dramma degli anni 2000, ossia le patologie neurodegenerative: Alzheimer, Parkinson e Sla. Malattie che non possono essere curate perché non esiste alcuna farmacologia adeguata.
Come viene articolato il centro?
In due sezioni: la prima dedicata alla ricerca che vedrà la formazione di un consorzio inter-universitario tra tutte le università, italiane e straniere, che ne vogliono fare parte al fine di sviluppare in modo sinergico protocolli di alto contenuto scientifico e innovativi, usufruendo di queste uniche tecnologie. Particolare attenzione verrà riservata all’Università La Sapienza di Roma che si è offerta come partner principale nei programmi di ricerca avanzata. La seconda sezione opererà sulla diagnostica avanzata con protocolli con tutti gli ospedali italiani interessati, i quali per tutti i casi di difficile interpretazione, invieranno i pazienti presso il Centro e riceveranno diagnosi inappellabili. Praticamente il nostro Centro per analogia potrà essere considerato la “cassazione della radiologia”. Inoltre ci sarà una parte dedicata alla congressistica perché su ogni ricerca che andremo ad effettuare promuoveremo convegni e tavole rotonde di confronto con ricercatori italiani ed esteri. Inoltre la Siemens ci fornirà una piattaforma informatica multimediale con la quale in tempo reale potremmo collegarci con tutte le università e i centri di ricerca del mondo. Infine promuoveremo una scuola di alta specializzazione rientrante in un circuito europeo per giovani specializzandi radiologi delle università, italiane ed europee, che ne facciano richiesta».
I privati potranno accedere al centro?
«No. le partnership sono previste solo con Centri di ricerca, università e ospedali italiani. I pazienti che saranno arruolati per la ricerca e quelli che avranno bisogno di indagini diagnostiche avanzate dovranno essere inviati dalle strutture menzionate al nostro Centro».
Chi supporta i costi del Centro?
«I costi delle indagini saranno totalmente a carico della Fondazione Roma. Nessun costo è a carico del paziende o della struttura ospedaliera di provenienza, purché convenzionata con il Centro. I costi di gestione amministrativa, tecnica, scientifica e del personale saranno a totale carico della Fondazione Roma».
Quali sono i vantaggi per la provincia di Latina?
«Tutti gli ospedali della provincia potranno usufruire di tutte le prestazioni del Centro con totale prelazione tramite un canale preferenziale. I giovani medici pontini che intendono specializzarsi avranno assoluta priorità. La provincia si avvantaggerà sicuramente della cassa di risonanza indotta dal centro e beneficerà di un rilevante indotto economico dai ricercatori, medici, universitari e pazienti con familiari che verranno da tutta l’Italia. Per volontà del professor Emanuele il Centro continuerà a dotarsi di macchinari radiologici di ultima generazione, top di gamma che abbiano un carattere di esclusività, mentre per quanto riguarda le proiezioni future, su richiesta del presidente Emanuele, sono allo studio progetti rivolti alla robotica radiologica interventistica: ossia il futuro della medicina».
La gestione commissariale ha facilitato il percorso?
«Debbo rivolgere un sentito ringraziamento al Prefetto Pierluigi Faloni, al commissario prefettizio Giacomo Barbato e al dottor Paolo Canaparo per la forte attenzione che hanno avuto nei confronti della nostra iniziativa. Un particolare ringraziamento ai dirigenti comunali Le Donne e Pacifico che ci hanno assistito anche nei mesi estivi con puntualità e professionale sostegno».
Ultima considerazione?
«Come cittadino di Latina rivolto e ritengo a nome di tutti, un sincero e profondo ringraziamento al Professor Emanuele che ha voluto regalarci questa grandiosa opera, tangibile attestazione del grande affetto che lo lega alla nostra comunità».