Gli agenti della Squadra Mobile sono al lavoro per risalire al motivo che ha spinto l’avvocato Paolo Censi ad uccidersi lo scorso 23 dicembre con un colpo di pistola alla testa. Per chi conosceva il noto penalista è un dramma inspiegabile che contrasta fortemente con la personalità e il carattere. Negli ultimi giorni sono state ascoltate a sommarie informazioni almeno dieci persone, tra parenti ed amici del penalista, ma i detective hanno escusso anche chi ha avuto contatti con Censi fino ad una settimana prima della tragedia o che lo hanno incontrato. Alcuni hanno sostenuto che nell’ultimo periodo era sembrato a tratti ombroso, ma nulla lasciava presagire il suicidio (...)Al vaglio degli investigatori c’è il contenuto del suo personal computer, i fascicoli, la borsa che Censi quella mattina aveva con sé e si era portato a studio. E poi nelle ultime ore è emerso anche un viaggio recente con una direzione precisa: la Svizzera.

(Articolo completo su Latina Oggi del 29 dicembre 2015)