Ai 7.350 abitanti circa di Sonnino, dalle ore 9.10 di giovedì 16 febbraio, si è aggiunta una nuova cittadina. Fin qui, si potrebbe dire, niente di eccezionale. I bambini nascono spesso. Ma il bello e, in qualche modo, lo strano di questa bambina, è che è venuta alla luce nella casa dei suoi genitori nella frazione sonninese di Capocroce. In verità, non si sarebbe trattato di una scelta di mamma e papà, quella di far nascere la piccola in casa, ma sarebbe stata un’esigenza particolare, avendo la mamma, come si suol dire in questi casi, ‘rotto le acque’. Insomma, non ci sarebbe stato il tempo necessario per arrivare all’ospedale di Latina o a quello di Fondi o chissà dove. E così, Natasha Maietti, una bambina di tre chili e 50 grammi, è nata in via Capocroce, nell’omonima popolosa frazione, assistita dall’ostetrica Assunta Percoco e dal medico, dottor Mauro. Tutto è andato alla perfezione, per la gioia di papà Mauro e di mamma Olga Gorshkova. Anche perché si tratta della primogenita di casa Maietti. Felicitazioni sono state espresse dal sindaco di Sonnino, Luciano De Angelis, anche perché forse si è più vicini ai venticinque che ai venti anni che una nascita non avveniva tra le mura domestiche. «Sono, ovviamente, molto contento - ha dichiarato De Angelis - perché si tratta di un ritorno, ancorché fortuito, a quella che era la vita di qualche tempo fa ormai, forse, dimenticata, ma che ha fatto vivere e continuare a vivere il mondo e Sonnino. Oggi - ha sottolineato il primo cittadino - nascere in casa è un fatto eccezionale e inusuale, ma fino a una ventina di anni fa era routine». E ha concluso con le congratulazioni ai genitori e un grande bacio alla bimba. Natasha, tra alcuni anni, quando avrà il suo primo documento d’identità, troverà scritto “nata a Sonnino” e non a Priverno, come accadeva fino a qualche anno fa, o a Latina, o in qualche altra città, come accade ancora oggi. Indubbiamente, giovedì, all’inizio in casa Maietti si è vissuto qualche momento di forte preoccupazione, ma quando la piccola Natasha ha emesso il suo primo vagito, la preoccupazione si è trasformata in gioia. Non solo per la nascita della bambina, ma anche per l’eccezionalità dell’evento.