Un viale intitolato a Giulia Spizzichino all’interno del parco della Pace che circonda la sede del Consiglio regionale del Lazio in via della Pisana. La vittima delle persecuzioni razziali e testimone della violenza nazifascista a Roma, scomparsa di recente, è stata celebrata oggi a ridosso della Giornata della memoria, ricorrenza con cui in tutto il mondo viene ricordata la tragedia dell’olocausto.

Il viale dedicato a Spizzichino si trova all’altezza del monumento dedicato ad Anna Frank, nello stesso angolo di giardino dove, esattamente due anni fa, venne piantato un ulivo in ricordo di Shlomo Venezia, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz e, dove il 27 gennaio dell’anno scorso è stata incisa la stele dedicata alla Memoria “Alle vittime di Parigi, contro ogni odio”. 

Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il presidente della Pisana Daniele Leodori, i consiglieri Avenali, Manzella e Petrassi, la presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, l’assessore all’istruzione della comunità ebraica di Roma Daniela Debach, il figlio e le sorelle di Giulia Spizzichino: Marco, Valeria e Franca.

“Ricordare è un dovere, non solo in determinate giornate – ha dichiarato Leodori – per questo il Consiglio regionale donerà alle biblioteche degli istituti superiori di tutta regione ‘La farfalla impazzita’, il libro-diario scritto da Spizzichino con Roberto Riccardi, in cui il vissuto personale dell’autrice si intreccia ad alcuni degli episodi più bui della nostra storia, come la strage delle Fosse Ardeatine”.

“Persone come Giulia – ha aggiunto Dureghello – hanno sublimato i valori della diversità e della ricerca della verità in quanto manifestazione di giustizia”.

 
Giulia Spizzichino (1926-2016)
La vita di Giulia Spizzichino è stata segnata dalle leggi razziali fasciste del 1938 e dai drammatici eventi che ne seguirono. La famiglia di Giulia riuscì miracolosamente a salvarsi dal rastrellamento del Ghetto del 16 ottobre del 1943 e da una retata dei tedeschi del marzo del 1944, ma alcuni suoi parenti furono trucidati alle Fosse Ardeatine o morirono nel campo di concentramento di Auschwitz. Nel 1994 il dramma vissuto dalla famiglia Spizzichino prese forma in una trasmissione televisiva, Combat film, che aprì a Giulia le porte dell’Argentina dove lottò attivamente per ottenere l’estradizione di Erich Priebke, responsabile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Terminata la stagione dei processi con la condanna all’ergastolo del comandante delle SS, per Giulia è iniziata l’attività di testimonianza nelle scuole.