Continua a tenere banco, a Nettuno, la questione legata alle presunte incompatibilità - o ineleggibilità, in un altro caso - di alcuni membri dell’amministrazione comunale.

Stavolta, con l’iniziativa di tre consiglieri comunali di minoranza - ossia Maria Antonietta Caponi, Carlo Eufemi e Giacomo Menghini - è tornata d’attualità la presunta incompatibilità del vice sindaco e assessore all’Ambiente, Daniele Mancini, sotto ai riflettori dell’opposizione per via di una presunta richiesta di sanatoria esistente a suo nome e riguardante un immobile costruito senza le necessarie autorizzazioni. Nello specifico, il terzetto politico di minoranza ha raggiunto l’ufficio tecnico comunale per visionare, come specificano in una nota, “la pratica di richiesta di sanatoria edilizia oggetto di recenti notizie di cronaca e di interventi in Consiglio comunale, intestata al signor Daniele Mancini, vice sindaco della città”. «La richiesta di concessione in sanatoria quindi esiste - hanno dichiarato i tre consiglieri - Riguarda un immobile demolito e ricostruito senza le necessarie autorizzazioni ed è formulata ai sensi dell’articolo 36 della relativa normativa urbanistica. Sull’area dove è stato edificato il manufatto, insisteva altra costruzione abusiva, poi demolita su ingiunzione delle autorità preposte. Tale costruzione non sembrerebbe risultare, stranamente, nell’atto di compravendita tra il precedente e l’attuale proprietario. La concessione in sanatoria a oggi non è ancora stata rilasciata in quanto mancante della documentazione integrativa richiesta dal Comune. Domani (oggi per chi legge) ci recheremo presso gli uffici della polizia locale per acquisire ulteriori informazioni su eventuali accertamenti e informative svolte dalle Autorità».

Insomma, una vicenda alquanto ingarbugliata, sulla quale lo stesso vice sindaco si era espresso in Consiglio comunale, sottolineando di non avere mai ricevuto dal Comune o dalla Procura della Repubblica alcuna comunicazioni su abusi edilizi, di aver prodotto certificato penale e dei carichi pendenti (al 29 agosto) da cui risultava nulla e di non aver mai subito né sequestri, né di aver ricevuto alcun avviso di denuncia.

La sensazione, dunque, è che su queste presunte richieste di sanatoria e sulle altrettanto presunte incompatibilità si sentirà ancora parlare; di certo, però, non si può non evidenziare come i problemi di Nettuno, ad oggi, sembrano essere ben altri rispetto a questi.